EMANUELE BALDI
Cronaca

L’artiglieria pesante dem. In pista Fratini, Biti e Perini. Micali capolista, Balli c’è. Tre candidate in dolce attesa

Presentata la lista di 36 nomi in cerca di un posto nel Salone de’ Dugento. Ci sono gli ex assessori Albanese e Guccione. Tanti volti di area Schlein.

Dai carichi pesanti come l’ex senatrice dem Caterina Biti e Massimo Fratini, potenziale campione di preferenze nel volontariato di matrice cattolica e a detta di molti futuro aspirante presidente dell’assemblea popolare del Comune, ai nomi a sorpresa, vedi Irene Micali, ricercatrice universitaria che gravita nell’alveo socialista di Valdo Spini e sarà capolista e la sindacalista che lavora nelle mense scolastiche Rossella Teodori fino alle candidature di peso della seconda giunta Nardella, in testa gli assessori Benedetta Albanese (sicurezza) e Cosimo Guccione (sport). In mezzo il plotone di consiglieri comunali uscenti e qualche new entry dal curriculum (e il potenziale appeal elettorale) stuzzicante.

La lista ’ammiraglia’, quella del Pd, dei candidati consiglieri alle comunali, presentata ieri, appare a colpo d’occhio infarcita anzitutto di nomi in grado di fungere da forza trainante della coalizione in termine di consensi. Una lista che, da un lato, vanta un certo brio per la scelta di figure della società civile ben distanti dai perimetri della politica tradizionale ma che al tempo stesso sembra ben ancorata all’ ’usato garantito’ di personalità in grado di pescare voti nel mondo della scuola, del volonariato, dello sport e del lavoro.

Inevitabile, nonostante l’area riformista faccia ancora la parte del leone con molti fedelissimi nardelliani in corsa, la vistosa impronta del mondo schleiniano che nella composizione dei 36 candidati, ha un peso specifico di rilievo. I primi nomi che balzano agli occhi sono (oltre al già menzionato Guccione) quelli di Luca Milani, presidente del consiglio uscente e uomo forte nel mondo del sindacato, di Renzo Pampaloni e di Stefania Collesei, già presidente del Quartiere 5. In ’quota Elly’ anche Edoardo Amato e Marco Burgassi catapultati dal mondo dei Giovani Democratici, Enrico Conti un tempo vicino a Rosa Maria Di Giorgi, Sofia Bertieri e Amanda Corrado. Di matrice orlandiana c’è poi Valerio Fabiani, giovane consigliere speciale del governatore Eugenio Giani (candidati vicini al presidente anche l’uscente consigliere Fabio Giorgetti e Francesco Cicculli) da molti accreditato come futuro politico di razza.

Tra gli otusider più accreditati dai ’boomakers’ del Salone de’ Dugento ci sono poi il presidente di Destination Florence Convention & Visitors Bureau, Jacopo Vicini e soprattutto Cristiano Balli che dopo dieci anni alla presidenza del Quartiere 5 (di fatto una città a parte) ha scelto di puntare a Palazzo Vecchio.

Nel pattuglione dei consiglieri uscenti la vera ’macchina da guerra’ dei consensi è Letizia Perini (tra l’altro in dolce attesa come le già citate Micali e Bertieri), figlia e nipote d’arte che in caso di vittoria potrebbe puntare a un assessorato. Nomi forti tra i ’quasi ex’ sono poi il capogruppo uscente dei dem Nicola Armentano e Laura Sparavigna.

Molti potenziali consensi potrebbero raccoglierli gli altri dem che per 5 anni hanno seduto nel Salone: Francesca Calì, Patrizia Bonanni e Alessandra Innocenti e Angelo D’Ambrisi (dalla civica di Nardella) e Franco Nutini sono in pista. In caso di vittoria di Funaro le preferenze portate in dote saranno fatte pesare nella composizione della giunta.

In una città gravata dal mercato drogato degli immobili potrebbe ritagliarsi uno spazio anche Tommaso Coppolaro che arriva dal Sunia. Se la giocano anche l’avvocatessa colombiana Monica Patino Gomez (non ce la fece nel 2019), Enrico Ricci, lo studente Giuliano Struga, l’insegnante Beatrice Barbieri, Angela Scaglione (Giovani Democratici) e Marta Galanti, reduce dall’esperienza al Quartiere 3 e Lina Callupe che rappresenta la comunità peruviana in città. Elisa Meloni è invece in quota ’Volt’, raggruppamento che sostiene Sara Funaro.

C’è un grande assente, l’attuale assessore all’ambiente Andrea Giorgio, vicinissimo alla candidata sindaco e regista in più fasi della campagna elettorale della stessa. Da tempo si vociferava di una sua scelta di non candidarsi direttamente in lista. Così è stato. Non sono un mistero però, le sue ambizioni di diventare, qualora Funaro vincesse, il numero due di Palazzo Vecchio, forte anche della sua scelta di campo in favore di Schlein in tempi non sospetti. In piazza Signoria però si mormora che il sogno di Giorgio potrebbe tradursi in realtà solo se Funaro vincesse al primo turno. In caso di ballottaggio infatti gli inevitabili tavoli di trattativa con le altre forze politiche (Renzi in primis) riaprirebbero i giochi sulla poltrona di vicesindaco.

Intanto l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti, che per anni ha gestito le grane del tram, si è congedato dicendosi sempre a disposizione del partito. Possibile poi un ’rientro’ in corsa di Giovanni Bettarini, che sta seguendo da vicino tutto la rivoluzione del piano del commercio (ancora in atto) e che ha contribuito alla definizione del bilancio. L’assessore alle attività produttive fu richiamato dal sindaco Nardella, a cui è assai vicino, dalla Città metropolitana. Una figura dunque sulla quale i riformisti puntano ancora molto.

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