MONICA PIERACCINI
Cronaca

"L’artigianato non molla mai". Ma serve una svolta per il rilancio

Meeting di Cna Toscana: appello all’Europa e al governo. Giani e Nardella: "Facciamo squadra"

"L’artigianato non molla mai". Ma serve una svolta per il rilancio

Quasi 100mila sono le imprese artigiane attive in Toscana, per circa 245mila addetti. Sono aziende ‘eroiche’, per il 95% con un numero di dipendenti tra uno e nove, che resistono a crisi, rincari, burocrazia, due guerre, un’alluvione. Tengono meglio, rispetto al resto d’Italia, anche se il numero delle imprese artigiane della regione è calato rispetto al 2009. I segnali di sofferenza arrivano soprattutto dalla moda e in particolare dal distretto fiorentino della pelletteria. Per questo, dopo la mobilitazione per la Fi-Pi-Li, Cna Toscana potrebbe mobilitarsi ancora. Questa volta per l’artigianato. Alle istituzioni l’associazione di categoria chiede più attenzione, più sostegno e un tavolo per la moda, per trovare soluzioni. Le imprese artigiane, ha detto Luca Tonini, presidente di Cna Toscana, intervenendo al meeting delle Unioni e dei Mestieri dell’associazione, ieri a Firenze alla Fondazione Santa Maria Nuova, hanno bisogno di "semplificazioni, accesso al credito, politiche di concretezza e di aiuto". Che deve arrivare a livello regionale, nazionale e anche europeo.

"La Bce - ha sottolineato Tonini nel corso della tavola rotonda moderata dal vicedirettore de La Nazione Luigi Caroppo - continua a non abbassare i tassi pensando che abbiamo un’inflazione a causa dell’aumento dei prezzi, ma non è questa la strada. A me sembra che la Bce sia diventata un’associazione culturale di vecchie glorie...". In quanto alla sofferenza della pelletteria, questa è dovuta al fatto che le grandi griffe hanno i magazzini pieni, per cui non danno lavoro alle piccole e medie imprese. "Sono circa 4mila - ha fatto presente il presidente di Cna Toscana - i dipendenti in cassa integrazione".

Ma vietato demonizzare le micro, piccole e medie imprese, che sono il motore della Toscana. "Il piccolo, non solo è bello, ma è anche una formidabile occasione di sviluppo, a determinate condizioni. Gli artigiani – ha sottolineato il professore Gaetano Aiello dell’Università di Firenze - devono cooperare: con le grandi industrie, tra loro, con le istituzioni, ma anche con le scuole e con la società". Ad ascoltare le richieste degli artigiani il sindaco di Firenze Dario Nardella e il presidente della Regione Eugenio Giani. "I temi delle infrastrutture e della semplificazione sono temi su cui io mi sono scatenato nel cercare da un lato una prospettiva, una modernizzazione infrastrutturale della Toscana, e dall’altra una semplificazione burocratica, che è sempre punto di riferimento essenziale nelle leggi e nei regolamenti della Regione" ha sottolineato Giani. In campo da titolarissimo anche Dario Nardella sempre più proiettato verso l’Europa: "Abbiamo bisogno di rafforzare il sistema economico toscano attraverso, anzitutto, quelle infrastrutture decisive. Il Paese ha bisogno della locomotiva dell’Italia centrale. Non si può continuare solo a pensare al Sud che ha bisogno di attenzione e al Nord che vuole l’autonomia differenziata. Sono preoccupato per il clima di incertezza che ancora domina nel sistema di finanziamento del Pnrr su molte infrastrutture come quella di Firenze. Queste incertezze rischiano di scaricarsi sulle imprese. C’è bisogno un piano per la politica industriale del Paese".