BARBARA BERTI
Cronaca

L’Ariosto tra Capossela e Cuticchio Amore e avventura al teatro romano

A Fiesole "Di qua, di là, di su, di giù", rassegna ideata dal cantautore che vede tre serate dedicate allo scrittore

di Barbara Berti

"Raccontiamo le storie ariostesche scegliendo due temi fondamentali: l’amore e l’avventura" Parola di Massimo Cuticchio, massimo esponente della tradizione dei pupi siciliani che arriva al Teatro romano di Fiesole, nell’ambito di "Di qua, di là, di su, di giù", la rassegna nata un idea di Vinicio Capossela che si sviluppa in tre serate totalmente dedicate allo scrittore rinascimentale Ludovico Ariosto e alla sua opera più famosa. Con questa rassegna l’Orlando Furioso viene raccontato attraverso lo spettacolo di Roberto Mercadini (oggi alla 21,15), il dialogo tra Ermanno Cavazzoni e Vinicio Capossela (domani alle 18,30), i Pupi siciliani di Mimmo Cuticchio (domani alle 20,30) e il film di Luca Ronconi (domenica alle 21,15). A concludere la rassegna, il concerto di Vinicio Capossela (domenica sera) che segue l’uscita del suo ultimo album "13 canzoni urgenti", nel quale sono presenti due canzoni ispirate proprio dal romanzo ariostesco. Tra gli eventi della rassegna, appunto, la compagnia Figli d’arte Cuticchio porterà in scena lo spettacolo "La pazzia di Orlando – Ovvero il meraviglioso viaggio di Astolfo sulla luna", episodio centrale tanto nell’Orlando Furioso quanto nel repertorio dell’Opera dei Pupi. Tra le grandi passioni di Cuticchio, Ariosto occupa il primo posto. E non ha mai nascosto che i pupi, in particolar modo i personaggi di Ariosto, sono i suoi più fedeli compagni, gli amici di una vita trascorsa sulle tavole polverose del teatro.

Come si racconta la pazzia di Orlando con i pupi alti 90 centimetri?

"In modo diverso tutte le volte che si va in scena. E’ il bello di questo tipo di teatro. E grazie ai pupi stimoliamo ancora di più l’immaginazione di chi guarda lo spettacolo".

Come cambia la storia?

"Proponiamo la versione popolare del più famoso dei cicli cavallereschi, con tutti gli ingredienti del caso: la magia, i colpi di scena, l’eroismo vero o ostentato e l’amore, in un’interpretazione resa ancora più sapida dall’inserimento della manovra a vista".

La pazzia di Orlando resta centrale nello spettacolo?

"Sì, ma questo Orlando si spoglia delle armi e mette al centro l’amore e parte per la Francia alla ricerca di Angelica. Ma solo dopo aver recuperato il senno. A questo ci pensa Astolfo andando sulla luna, raggiunta in groppa all’ippogrifo, il favoloso cavallo alato".