Non chiamatelo “gay pride“. Il termine, oltre che essere vetusto, sta stretto. Il pride che sabato arriverà a Lucca è molto di più. Lo è da anni. "La nostra regione è senza dubbio un’isola felice. La maggior parte della popolazione è più avanti del legislatore - commenta la portavoce dell’evento Monia Marcacci, durante la conferenza stampa a Firenze -. Ma fa parte comunque dell’Italia e l’assenza di un inquadramento legislativo dei diritti della comunità Lgbtqia+ si fa sentire e ha un impatto sulle nostre vite". Cosa vuole, quindi, il Toscana pride?
"Rivendichiamo i diritti delle fasce più oppresse - spiega Marcacci a nome del comitato organizzatore e citando il manifesto politico - rivendichiamo il fatto che in Europa occidentale siamo rimasti gli ultimi a non avere il matrimonio egualitario. E poi le adozioni, l’affermazione di genere delle persone adulte e minorenni, una legge contro l’omolesbobitransfobia, una formazione che riguardi la scuola, il personale sanitario, le aziende". Ma non solo: anche un’educazione alle differenze, di ogni natura, e il cessate il fuoco nei territori martoriati dalla guerra.
Una missione, spiegata a grandi linee, che da quest’anno evita strumentalizzazioni politiche: non sfileranno gonfaloni istituzionali, non ci saranno interventi politici e i patrocini saranno vincolati a un impegno e azioni concrete. Non solo chiacchiere o adesioni di facciata. Cosa che non è arrivata dal Comune di centrodestra di Lucca. "Una parte della città ci ha tenuto a farci sapere che non siamo le benvenute. Ma siamo felici di esserci per chi, invece, ci sostiene e ha bisogno di sentirsi rappresentato", fa sapere la portavoce.
Quindi appuntamento per sabato, alle 16, in piazzale Risorgimento a Lucca. Il corteo (si stimano 15mila persone) sfilerà fino a piazzale San Donato, stando attento a non addentrarsi in centro storico, coinvolto da altre iniziative, ma potrà percorrere un tratto delle Mura. "Un compromesso tecnico e politico. Qualcuno non voleva che passassimo dal centro, ma siamo soddisfatti di quello che abbiamo ottenuto". La sera, poi, la manifestazione si sposta sulla costa con l‘Official Party a Torre del Lago. La Regione Toscana ci sarà, almeno al corteo.
"Mentre alcune istituzioni, a partire dal Governo, voltano le spalle alla comunità LGBTQIA+ e sferrano attacchi ai diritti e alla dignità delle persone, la Regione Toscana c’è" dice l’assessora Alessandra Nardini. Le fa eco il governatore Eugenio Giani, che invita alla partecipazione: "La marea arcobaleno saprà lanciare anche quest’anno un forte messaggio per chiedere una società aperta, senza pregiudizi e discriminazioni".
Teresa Scarcella