
L’Annunciazione ritrovata Un gioiello a San Godenzo
E’ voluto venire di persona Eike Schmidt, ad inaugurare un’altra esposizione importante per San Godenzo, il piccolo comune nell’Appennino tosco-romagnolo che ha dato i natali ad Andrea del Castagno, che vive intorno a una bellissima abbazia dove Dante venne a convegno, e che è arricchito anche di un’opera di Annigoni nella chiesa di Castagno. E ieri, proprio nell’Abbazia di San Gaudenzio è stata inaugurata “L’annunciazione ritrovata“. "Sono molto contento – dice il direttore delle Gallerie degli Uffizi - di essere tornato a San Godenzo dopo l’evento spettacolare ed unico, grazie al quale, nel 2021, abbiamo portato un’opera di Andrea del Castagno nel suo paese natio. Siamo oggi a parlare di Andrea del Sarto, ed è un momento bellissimo per me oggi potermi trovare alla scoperta di questa opera inedita. Faccio i complimenti per questa bella riscoperta che non è di una sola persona, ma di tante persone che hanno collaborato insieme".
Sì, perché l’opera sulla quale la mostra di San Godenzo si incentra – mostra che durerà fino al 25 settembre – è una recentissima scoperta. Si tratta di una preziosa copia dell’Annunciazione di Andrea del Sarto, copia attribuita a Jacopo Chimenti, noto come l’Empoli, nato nel 1551 e morto nel 1640. L’Annunciazione di Andrea del Sarto è un quadro legato alla storia di San Godenzo, già decantato nel 1550 da Giorgio Vasari, collocato nella chiesa della Compagnia di San Michele Arcangelo, posta a breve distanza dall’abbazia di San Gaudenzio, e oggi uno dei dipinti più prestigiosi della Galleria Palatina di Firenze.
Il quadro dell’Empoli era stato realizzato per sostituire l’originale nel suo sito d’origine. Che poi fu venduto alla famiglia Visani dopo la soppressione della Compagnia nel 1785 in seguito alle leggi del Granduca Pietro Leopoldo e l’opera rimase per lungo tempo nella casa di questa famiglia per poi, infine, giungere a Villa Concordia di Vicchio, in Mugello, dove è custodita attualmente, e di recente vi è stata l’attribuzione. Così fino al 25 settembre la copia ritrovata torna a San Godenzo, nella sua Abbazia, dove è esposta nella navata sinistra, accanto a un’altra Annunciazione del secondo decennio del Cinquecento. La mostra “L’annunciazione ritrovata“ a San Godenzo è aperta tutti giorni, a esclusione del giovedì.
Paolo Guidotti