Lanciotto-Castelfiorentino, la partita del dolore. In campo la maglietta speciale per Mattia

Alle ore 15 alle Due Strade il recupero del match che era stato interrotto per consentire i soccorsi al giovane calciatore, deceduto il giorno successivo all’ospedale Careggi

Firenze, 24 aprile 2024 – Si torna in campo. E forse anche Mattia Giani, da innamorato del calcio, avrebbe voluto così.

Il girone A dell’Eccellenza si rimette in moto dopo lo stop della scorsa domenica. E lo fa oggi (ore 15, alle Due Strade), con il recupero del match tra Lanciotto Campi e Castelfiorentino United, la partita interrotta al 14esimo del primo tempo per consentire i soccorsi all’attaccante della formazione ospite, deceduto il giorno successivo all’ospedale di Careggi.

Il cronometro ripartirà appunto dal momento dell’interruzione, ma si cambia stadio. Il Lanciotto ha infatti assecondato la richiesta del Castelfiorentino, in difficoltà a tornare - a pochi giorni di distanza dalla tragedia - nell’impianto dove hanno visto morire un compagno. Così, grazia anche all’intervento del comitato regionale della Figc, guidato da Paolo Mangini, la partita si dispute allo stadio Bozzi di Firenze.

Dal punto di vista sportivo, è una partita molto importante per entrambe le compagini, impegnate nella lotta per non retrocedere. Ma per il Castelfiorentino è senza dubbio una prova ancor più impegnativa sul piano mentale. La formazione ospite scenderà in campo con una maglietta speciale, dedicata al compagno che non c’è più.

Lunedì scorso, a Montopoli, dove viveva Giani, in un clima di fortissima emozione, si sono celebrate le esequie del calciatore classe 1998. Oltre alla famiglia, ai parenti, agli amici, c’erano tanti rappresentanti del calcio toscano, che hanno conosciuto Mattia come compagno o come avversario.

Un mondo che adesso attende gli esiti dell’inchiesta per omicidio colposo aperta dal pubblico ministero Giuseppe Ledda. La procura ha nominato un medico legale (la dottoressa Beatrice Defraia) e due consulenti specializzati in malattie cardiache (i professori Fiorenzo Gaita e Cristina Basso) per risalire alle cause del decesso del calciatore. E ha fatto sequestrare ai carabinieri il defibrillatore, per capuire se anche sul piano dei soccorsi sia stato fatto tutto il possibile per salvare Mattia.

ste.bro.

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