Lacrime e applausi per Roberto Cavalli: “Il suo genio un’opera di Dio”

Tutta la famiglia allargata all’estremo saluto. Ma è brillata l’assenza di qualche big della moda

Firenze, 16 aprile 2024 – Un bellissimo sole per salutare Roberto Cavalli, a San Miniato al Monte, e una folla piena di affetto e stima per l’uomo, l’imprenditore, lo stilista internazionale, l’amico di una vita, il padre e compagno affettuosissimo. Firenze si è stretta alla famiglia allargata del grande creativo morto venerdì nella casa-torre del Mille in via Belisario Vinta, dove domenica c’è stato un pellegrinaggio di persone care, tantissimi operai e operaie che avevano lavorato con lui. "Grazie signor Cavalli per tutto quello che ci ha insegnato!" hanno detto anche ieri in tanti lavoratori in attesa del feretro: Roberto è arrivato insieme dalla compagna degli ultimi quindici anni di gioia, Sandra Bergman Nilsson, che gli ha dato l’ultimogenito Giorgio Cavalli di poco più di un anno, rimasto però saggiamente a casa con la tata e non esposto ai flash dei fotografi. Assente anche Lupo, il cane sempre al fianco di Roberto, che dalla sua morte ha smesso di mangiare. Davanti alla bara tutta la famiglia ad accompagnarlo in chiesa per la Santa Messa, officiata dall’Abate Padre Bernardo Gianni, che conosceva bene il defunto e che ha avuto parole di conforto e di grandezza nella fede: i figli grandi Cristiana, Tommaso, Rachele, Daniele e Robin, le mogli Silvana Giannoni e Eva Duringer, tutti i nipoti adolescenti, le nipoti Lucilla e Francesca con in mano un mazzo di peonie del giardino donate da Lietta Cavalli, sorella del creativo, che non se l’è sentita di intervenire per questo ultimo saluto.

Pallida come un giglio e in lacrime Sandra che gli ha stretto la mano fino alla fine. Assente il sindaco Nardella rappresentato dalla vicesindaca Alessia Bettini e dall’assessora Sara Funaro. Il senatore Matteo Renzi con la moglie Agnese ha mandato una corona di fiori. Per Cavalli tante rose rosse, simbolo di quella passione che ha sempre animato la sua vita e il suo lavoro nella moda, nessuno sfarzo ma tanto affetto quello di amici e ammiratori, soprattutto dei suoi dipendenti. Per il mondo della moda c’erano Toni Scervino, Leonardo Ferragamo, Raffaello Napoleone, Lorenzo Serafini (che ha cominciato proprio con Roberto), Andrea Panconesi, Paolo Pecchioli con la figlia Giulia, Carlo Bay (che ha fatto i capelli per l’ultima volta allo stilista quindici giorni fa dopo una vita di lavoro insieme per i defilè), Giusy Marabei, Afef Jnifen che per lui è stata modella alla famosa sfilata del Ponte Vecchio ma soprattutto grande amica, Lorraine Trapman sua prima indossatrice, Barbara Borghini.

E ancora personaggi dello spettacolo come Carlo Conti, Paolo Ruffini e Leonardo Pieraccioni, il grande Giancarlo Antognoni (e ieri sera alla stadio Cavalli è stato ricordato con tanti striscioni per la sua fede viola) e amici come Sandro Fratini, Laura Meli, Mario Luca Giusti, Mafalda di Savoia Aosta, Rosaria Frescobaldi, Tiziano Fagioli con la moglie Mariangela, Laura Frati Gucci, Bianca Orlando, Bona Bonarelli, Massimo Listri, Mariella Milani, Luca Selvi, Tommaso Bencistà Falorni, Jacopo Durazzani, Monica Paparcone, Marianna Gagliardi.

Assenti non giustificati tanti grandi della moda che Roberto ha sempre aiutato e alcuni lanciato, e tanti fiorentini forse impigriti dal primo caldo che per anni e anni hanno partecipato alle magnifiche feste di Roberto e mangiato alla sua tavola. Peccato.

"Roberto ha saputo colorare la vita – ha detto nell’omelia Padre Bernardo – e col suo genio ha contribuito a manifestare le opere di Dio. Con la creatività e l’umanità". Tanti gli applausi commossi, all’entrata in chiesa, durante la funzione e all’uscita prima di fermarsi per l’ultima tappa nella cappella di famiglia delle Porte Sante dove lo stilista sarà tumulato, e poi raggiunto come da suo desiderio, dalle spoglie della madre Marcella.

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