Un racconto, cento racconti di acqua e di futuro. Il 9 ottobre di sessant’anni fa, la frana del Vajont costò la vita a duemila persone. E domani in 130 luoghi in Italia e in Europa, grazie all’impegno di una moltitudine di artisti, teatri, centri di produzione, compagnie di ricerca e del Teatro Ragazzi, associazioni, amministrazioni, andrà in scena contemporaneamente “VajontS azione corale di teatro civile. Il Teatro Puccini di Firenze non manca all’appuntamento e presenta una riscrittura del testo originale fatta da Marco Paolini e Marco Martinelli. La regia è affidata a Lorenzo Degl’Innocenti che sarà sul palco con sei giovani attori: Viola Picchi Marchi, Leonardo Pesucci, Gea Dall’Orto, Francesco Merciai, Ginevra Fenyes, Luca Pedron. La messa in scena è accompagnata dalle musiche dal vivo di Giuseppe Scarpato, produttore e chitarrista di Edoardo Bennato.
"Il racconto del Vajont 30 anni fa, trasmesso in televisione fu una piccola rivoluzione - spiega il regista Lorenzo Degl’Innocenti -. La diga, la maledetta diga era lì ed assisteva allo spettacolo, la diga assassina era protagonista silenziosa e si faceva fatica a non guardarla con sentimenti ostili. A un certo punto l’attore dice che la diga ha retto, ha fatto bene il suo lavoro. Ah, è vero, la diga è lì, tutta intera. Allora sono le donne e gli uomini i protagonisti di questa storia, e tutti abbiamo cominciato a sentirci responsabili". Il ricordo di un momento tragico della storia collettiva del Paese è lo spunto per una riflessione trasversale a tante realtà, dal teatro al mondo accademico, dalla scuola alle istituzioni, intorno al tema dell’emergenza idrica e del contemporaneo ai tempi della crisi climatica. "La riscrittura del testo prevede più narratori, un corifeo e un coro - prosegue Degl’Innocenti - e, come uno di quei drammi dell’antica Grecia nei quali troviamo ancora oggi degli spunti di attualità". Sul palco una piccola Agorà di giovanissimi attori che narrano, si interrogano e pongono riflessioni. Sono narratori e coro al tempo stesso, che rispondono a un corifeo sonoro, ruolo affidato a Giuseppe Scarpato. I testimoni raccontano di un suono-rumore impossibile da riprodurre "perché non lo senti, tu sei dentro al suono. Il compito di raccontare questa impossibilità è affidato al disegno del suono di Giuseppe Pepe". Sulla scena quattro interpreti Lis (Lingua dei Segni Italiana). Progetto di Marco Paolini per La Fabbrica del Mondo, realizzato da Jolefilm in collaborazione con Fondazione Vajont, produzione La Macchina del Suono - Teatro Puccini. Inizio ore 21, ingresso libero.
Olga Mugnaini
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