La strage di via Mariti. Il procuratore capo: "Vari profili di responsabilità"

Filippo Spiezia è intervenuto alla presentazione del rapporto Irpet 2023 sull’illegalità "Stiamo facendo un lavoro molto attento. Gli aspetti tecnici hanno la loro importanza".

La strage di via Mariti. Il procuratore capo: "Vari profili di responsabilità"

La strage di via Mariti. Il procuratore capo: "Vari profili di responsabilità"

"Stiamo facendo un lavoro molto attento: ci è sembrato doveroso procedere ad una selezione dei profili di responsabilità individuale anche nella fase di emersione dei soggetti indagabili". Così Filippo Spiezia, procuratore capo di Firenze, a margine della presentazione del rapporto Irpet 2023 su illegalità e criminalità organizzata nell’economia della Toscana, a proposito delll’inchiesta sulla strage di via Mariti a Firenze dello scorso 16 febbraio, costata la vita a cinque operai. "Il lavoro sta continuando - ha spiegato Spiezia -, un lavoro nel quale come potete immaginare gli aspetti tecnici hanno la loro importanza: però la direttiva che ho dato all’ufficio e che vale ovviamente per tutte le inchieste è che bisogna proprio mantenere alto il profilo delle garanzie, quindi evitiamo di fare polveroni, facciamo un’azione molto selettiva".

E proprio il settore degli appalti è uno di quelli più a rischio corruzione. Appalti privati, ma anche quelli pubblici, in quanto le risorse messe a disposizione dal Pnrr rappresentano una grande opportunità di ripresa, "ma destano anche preoccupazione – si legge nel rapporto Irpet presentato ieri alla palazzina Reale di Firenze – per il potenziale interesse da parte della criminalità". L’ingente mole di procedure da avviare può infatti comportare una riduzione del controllo e una maggiore permeabilità a fenomeni corruttivi o, più in generale, allo spreco di risorse pubbliche. Entrando però nelle specifico delle attività illecite, Firenze, insieme a Prato e Napoli, è tra le province italiane più coinvolte nella produzione di merci contraffatte, soprattutto nella pelletteria, come evidenzia anche un’analisi del Censis. Si tratta di un mercato del contraffatto multilivello in termini di qualità "in grado di soddisfare anche i desideri di ignari e facoltosi compratori, interessati ad acquistare articoli di pelletteria di elevatissima fattura e completi di certificati di garanzia, ovviamente falsi". Infine, Firenze è tra le otto province italiane con il maggior tasso medio di denunce per riciclaggio per 100mila abitanti nel periodo 2014-2022, insieme a Bolzano, Genova, Modena, Napoli, Foggia e Crotone, contribuendo così a quell’economia "non osservata" in Toscana che ammonta complessivamente a 11,3 miliardi di euro.

Monica Pieraccini