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Film porno dai pc dell’ufficio: impiegato ripagherà i danni

Firenze Fiera vince contro il suo ex responsabile dell’ufficio acquisti: riconosciuto il peculato. Secondo una perizia dedicava cinque ore al giorno alla navigazione per i suoi interessi

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Firenze, 6 dicembre 2023 – Navigare sui siti, anche pornografici, durante l’orario di lavoro configura il reato di peculato. Lo ha stabilito la Cassazione, che ha detto l’ultima parola sul procedimento penale a carico di B.M., 61 anni, ex responsabile dell’ufficio acquisti di Firenze Fiera Spa.

Stando a una perizia agli atti del procedimento, il dipendente passava circa 45 ore della sua giornata lavorativa, sul dispositivo aziendale, alternando ricerche utili alla sua passione per la pubblicazione di articoli di storia militare, senza farsi mancare anche qualche visitina nei siti hard.

Ma la configurazione dell’ipotesi di reato ha registrato un contrasto anche tra gli stessi magistrati: in un primo momento era stata contestata la truffa aggravata ai danni dello Stato, salvo poi concentrarsi sul reato di peculato.

Il dipendente, assistito dall’avvocato Neri Pinucci, venne assolto in primo grado "perché il fatto non sussiste". Sentenza ribadita anche in appello.

Ma secondo Firenze Fiera, assistita dall’avvocato Gianluca Gambogi, si registrava un danno funzionale pacifico in quanto una navigazione così consistente in internet, eseguita in orario di ufficio, sottraeva tempo al lavoro e appariva evidente le incidenze negative sulla funzionalità dell’ufficio. Peraltro il dipendente era stato nel frattempo licenziato.

In Cassazione, il ribaltone. La Suprema Corte ha annullato la sentenza della Corte d’Appello rilevando vizi significativi con riferimento alla motivazione delle decisioni di primo e di secondo grado ricordando ciò che era stato già menzionato nel ricorso per Cassazione e cioè che, secondo un orientamento della stessa Suprema Corte, il peculato è escluso solo laddove risulti l’uso episodico ed occasionale del bene di servizio che non abbia leso la funzionalità della Pubblica Amministrazione e non abbia quindi causato un danno apprezzabile. Quindi non è questo il caso.

Niente accadrà per il dipendente sul piano penale, ormai l’assoluzione non potrà essere modificata, ma con l’intervento della Suprema Corte si aprirà una nuova fase giudiziaria, di natura civile, che dovrà stabilire il danno subito da Firenze Fiera e quindi il risarcimento da parte del dipendente.

stefano brogioni