REDAZIONE FIRENZE

"La scuola non si tocca La formazione in pericolo"

A Certaldo massiccia adesione allo sciopero organizzato contro i tagli. L’accusa: "Lo Stato non garantirà più l’aggiornamento degli insegnanti"

"La scuola non si tocca". Erano una cinquantina, ieri mattina, davanti alla scuola Boccaccio di Certaldo le insegnanti che con striscioni e bandiere hanno protestato aderendo allo sciopero nazionale. "Anche il gruppo docenti di Certaldo, nel proprio piccolo, si è mosso dando un concreto contributo", sottolinea Tiziana Calanna, referente Rsu Cisl-scuola dell’istituto comprensivo cittadino. Anche a Certaldo sono sentiti e condivisi i temi che hanno spinto alla mobilitazione oltre 20mila lavoratori, tra docenti e personale Ata, della provincia di Firenze, come tanti lavoratori della scuola in Italia. "Abbiamo registrato un’altissima adesione, dall’infanzia alle medie", spiega Calanna. Una reazione ampia e diffusa, dovuta principalmente alla pubblicazione del decreto legge 3622 e ai provvedimenti sulla scuola inseriti all’interno, uno in particolare sulla formazione degli insegnanti.

"Lo Stato non garantirà più ai suoi lavoratori formazione e aggiornamenti. Tutto – spiega la docente - sarà a carico nostro, e i soldi per attivare i corsi di formazione saranno sottratti alla cosiddetta Carta del docente, un voucher attualmente destinato ai docenti di ruolo per l’acquisto di libri, iscrizione a corsi di formazione e aggiornamento, strumenti e software digitali per la didattica. Alla fine chi potrà permetterselo continuerà a fare formazione, gli altri rischieranno di rimanere indietro. Si tenga presente – specifica Calanna – che lo stipendio di un insegnate neo immesso in servizio oscilla tra i 1300 e i 1400 euro. Lo sciopero è stato indetto anche per contestare il nuovo sistema di reclutamento che si vuole introdurre, strutturato su ben quattro livelli di selezione con continue prove in entrata e in uscita, anche attraverso veri e propri quiz. "Cosa ancora più grave – lamentano i sindacati della scuola - questo sistema così farraginoso e inutilmente involuto non servirà neanche a ridurre la ‘supplentite’, perché non prevede alcun percorso rapido di stabilizzazione dell’esercito di precari storici, senza i quali le classi delle nostre scuole sarebbero irrimediabilmente scoperte". Sul piatto c’è anche la richiesta del rinnovo del contratto collettivo: per quanto riguarda i docenti, un insegnante tedesco o olandese viene retribuito più del doppio di uno italiano. Per ultimo, ma non certo per importanza, i docenti di Certaldo denunciano classi sovraffollate. Nella provincia di Firenze ci sono classi che raggiungono anche i 3132 studenti. "Alla primaria Carducci – spiega la referente Rsu – abbiamo classi da 2425 dove è presente anche più di un alunno con disabilità. Sono situazioni inaccettabili".

Irene Puccioni