La Mongolia è più vicina. A Firenze nasce il primo centro interuniversitario

Namec, inaugurato ieri, è costituito dagli atenei fiorentino e parmense. Si studieranno moltissimi temi: dalla crisi climatica all’antropologia. .

La Mongolia è più vicina. A Firenze nasce il primo centro interuniversitario

La Mongolia è più vicina. A Firenze nasce il primo centro interuniversitario

Un ponte unisce l’Università di Firenze alla Mongolia e alla sua capitale Ulaanbaatar. È stato inaugurato nel capoluogo toscano il Centro interuniversitario di ricerca ‘Asia, nomadic cultures, mobility and environment study center - mongolian culture center (Namec)’, costituito dalle Università di Firenze e Parma: si tratta del primo centro interuniversitario italiano rivolto alle questioni riguardanti la Mongolia, frutto delle collaborazioni intessute da Unifi con la Mongolian State University of arts and culture, l’International institute for the study of nomadic civilizations di Ulaanbaatar e il ministero della cultura della Mongolia. Il centro si propone di attrarre non solo tutti gli studiosi che in Italia si occupano di Mongolia, ma anche coloro che affrontano tematiche relative a territori in area asiatica, nomadismo, mobilità e cambiamenti climatici, incoraggiando il confronto attraverso una prospettiva multidisciplinare. Inoltre, Namec promuoverà la divulgazione delle culture della Mongolia in Italia e gli scambi tra i due Paesi attraverso eventi, seminari e incontri pubblici. "Abbiamo ‘stabilizzato’ un lavoro che esiste già da quasi dieci anni - ha evidenziato Nadia Breda, docente dell’Università di Firenze e direttrice di Namec –. Il centro nasce per promuovere le attività di divulgazione che l’ateneo ha portato avanti con questo paese ancora poco conosciuto, anche se con l’Italia ha importanti rapporti commerciali: circa la metà del cashmere prodotto in Mongolia viene infatti lavorato qui". All’interno della struttura si studieranno moltissimi temi, dall’ecologia alla crisi climatica, dall’antropologia agli studi sociali, senza tralasciare l’arte e la musica.

"Il governo mongolo sta lavorando per promuovere la ricca storia e il patrimonio culturale del Paese su scala globale", ha aggiunto Tserendorj Narantungalag, ambasciatrice della Mongolia a Roma. "Uno degli obiettivi più importanti - ha proseguito, - è quello di promuovere relazioni più forti tra le diverse comunità, facilitando le opportunità di costruire amicizia e comprensione reciproca".

All’inaugurazione presenti, oltre alla rettrice Alessandra Petrucci, Maria Cecilia Mancini, prorettrice alle relazioni internazionali Unipr, e Giorgia Giovannetti, delegata ai rapporti internazionali e accordi multilaterali di Unifi.

Elettra Gullè

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