
Elena Meini, Lega Toscana
Sarà Elena Meini la candidata della Lega alla presidenza della Toscana. L’annuncio ufficiale, dopo gli indizi disseminati dall’europarlamentare Susanna Ceccardi, è arrivato ieri, a pochi istanti dalla conferenza stampa congiunta (tema fine vita), convocata dal centrodestra a Firenze. Un incontro per ribadire l’unità di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega, che è diventato l’occasione per commentare la divisione sul nome dell’aspirante governatore, dopo mesi di mugugni sul candidato di Fdi, Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia e coordinatore toscano del partito.
"Comunque vada siamo insieme" ha rassicurato Meini, 37 anni, di Cascina (Pi), oggi capogruppo della Lega in Consiglio regionale. "Saremo i suoi vice" ha scherzato Marco Stella (Forza Italia). E se ufficialmente tutti sottolineano che il centrodestra è unito, fra i meloniani i mal di pancia si sprecano. Perché Tomasi, che già da tempo gira la Toscana come candidato in pectore, certo non ne esce rafforzato. E perché il "fast, fast, fast", l’invito a fare presto ribadito anche ieri da tutti, rischia di tradursi in ulteriori attese. Intanto le regionali si avvicinano a grandi falcate (soprattutto se, come sembra, saranno in autunno) e il centrosinistra toscano ha messo il turbo alla visibilità, fra iniziative legislative e incontri con i big. "Crediamo in Elena Meini – ha detto il segretario regionale Luca Baroncini, dopo il direttivo che ha ufficializzato il nome -. Rappresenta in pieno istanze, valori, progetti della Lega Toscana e crediamo che possa presto diventare il candidato di tutta la coalizione. Stiamo recuperando consensi, come dimostra il +14% dei tesserati in Toscana. Siamo convintamente all’interno del centrodestra, ribadendo al contempo la nostra posizione che su alcuni temi è diversa". "Riteniamo di dover decidere nel più breve tempo possibile - ha dichiarato ancora Meini - non nascondendo che il tema della candidatura si scioglierà a livello nazionale, mettendo in campo ognuno la nostra classe dirigente. La Lega ha scelto il mio nome che sarà portato al tavolo, come ha già fatto Fdi, per discutere insieme la scelta".
Soddisfatto Stella, che da tempo contestava la candidatura di Tomasi, chiedendo un profilo più moderato. "Mi auguro che ci riuniremo il prima possibile per fare un ragionamento tutti insieme su programma e persone – ha detto ieri -. Quando sarà il momento, Forza Italia tirerà fuori il nome o una rosa di nomi, consapevole che lo scacchiere è nazionale. Siamo legati a un ragionamento di carattere nazionale, primo tema tra tutti la candidatura del governatore in Veneto". Di segnale positivo ha parlato, nonostante tutto, anche Tomasi. "È assolutamente legittimo che un partito faccia un nome e abbia da proporre qualcuno – le sue parole - . Dobbiamo arrivare prima possibile a una sintesi, ma più movimento c’è e più ci aiuta. Inoltre conosco Elena Meini, siamo molto amici, e ne ho profonda stima". Fra chi non ha gradito, l’europarlamentare (indipendente) della Lega, Roberto Vannacci. "Non mi hanno consultato – ha detto –. La paternità di questa candidatura non appartiene né a me né a quelli che mi sostengono". E Massimiliano Simoni, suo braccio operativo, oltre che membro della cabina di regia toscana della Lega, ha affermato che "serve un candidato che sia di rottura" e che Meini "non è l’identikit giusto". Il confronto fra le segreterie regionali è previsto per domani, ma potrebbe essere rinviato al 20. Anche perché, al di là delle dichiarazioni ufficiali, gli animi sono accesi. E qualche giorno in più potrebbe servire a evitare strappi.