La Dia agli Scolopi: lezione di cultura della legalità

Era un progetto caro a Falcone. Il colonnello Marzocchi: " La realtà toscana non è immune da infiltrazioni"

Giovanni Falcone tra le tante idee aveva la ’fissa’ di trasmettere ai giovani la "cultura della legalità". La Dia, organo investigativo d’elite studiata sul modello Fbi e voluto da Falcone, si è assunta anche la responsabilità di tramandarla ai ragazzi.

Agli Scolopi la conferenza ‘Mafia e antimafia: dall’idea di Falcone ai giovani d’oggi, l’impegno per la cultura della legalità’, incontro promosso dal prof.Stefano Ambrosini e da Niccolò Fochesato, condotto da Edoardo Marzocchi, tenente colonnello della Finanza, capo settore Investigazioni preventive a Firenze. L’alto ufficiale ha ripercorso gli ultimi decenni di storia italiana, soffermandosi sugli eventi più tragici: le stragi di Capaci e di via D’Amelio (ricorre il trentennale) e dei Georgofili, l’attentato al cuore di Firenze. Marzocchi ha spiegato che oggi la mafia non è legata solo alle regioni in cui sono radicate le holding criminali. "Il fenomeno interessa ogni territorio in cui ci sia la possibilità di far affari.

Anche la realtà toscana e fiorentina – ha continuato il tenente colonnello delcentro Dia di Firenze – non possono considerarsi immuni dal pericolo di infiltrazioni. Il fatto che la mafia spari meno, non deve indurci a credere che sia scomparsa".

L’evento a conferma dell’attenzione delle Scuole Pie Fiorentine nella diffusione della cultura della legalità. E delle Istuzioni, come la Dia in questo caso, per prevenire e contrastare le organizzazioni mafiose.

giovanni spano

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