La scomparsa di Kata: perquisizioni in garage e box. I genitori ascoltati per 8 ore

Secondo un'ipotesi investigativa, la bambina potrebbe essere stata trattenuta alcune ore dopo essere stata portata via dall'albergo. Intanto sono stati nuovamente ascoltati i genitori di Kata

Firenze, 29 giugno 2023 – Nuove perquisizioni questa mattina, 29 giugno, in via Monteverdi. Vigili del fuoco e carabinieri stanno cercando tracce di Kata, la bambina di 5 anni scomparsa dal cortile dall’ex Astor il 10 giugno, in box e garage adiacenti all’ex hotel occupato.

Gli investigatori in particolare cercano tracce di tre persone, tra le quali un parente della bambina che comunque al momento non è indagato.  

Secondo quanto si è appreso, gli investigatori dei carabinieri sarebbero impegnati anche nella perquisizione dei locali di una ditta adiacente al cortile dell'ex Astor, che risulterebbe gestita da due fratelli italiani, dove potrebbe essere stata nascosta per alcune ore la piccola Kata dopo il possibile rapimento. I due fratelli sarebbero stati perquisiti come terzi non indagati dalla Procura.

Ascoltati di nuovo i genitori della bambina

Intanto stamani, i genitori di Kata, Miguel Angel Ramon Chiclio Romero e Kathrina Alvarez, sono stati sentiti nuovamente oggi dagli investigatori dell'Arma dei carabinieri e dai pubblici ministeri che conducono le indagini. Sono stati  loro a  chiedere di essere nuovamente ascoltati al fine di poter fornire elementi utili alle ricerche. Questa mattina, pertanto, intorno alle ore 9.30, i genitori si sono recati presso la caserma del comando dei carabinieri di Firenze, dove sono stati ascoltati a più riprese fino al pomeriggio inoltrato, per un totale di 8 ore. Alcune fasi delle loro testimonianze sono state ascoltate anche dai pm Luca Tescaroli, Christine Von Borries e Giuseppe Ledda. Miguel Angel Ramon Chiclio Romero e Kathrina Alvarez sono stati accompagnati dagli avvocati Filippo Zanasi e Sharon Matteoni; con loro anche Luciano Garofano, generale dei carabinieri in congedo e in precedenza comandante del Ris a Parma, che è stato nominato consulente della famiglia. "I genitori hanno chiesto di essere sentiti nuovamente - ha detto l'avvocato Sharon Matteoni all'Adnkronos - al fine di poter chiarire alcuni elementi che ritengono possano essere importanti per lo sviluppo delle indagini. Hanno fornito anche alcuni particolari nella speranza che possano essere proficui". Nel frattempo, gli investigatori avrebbero messo a confronto il loro racconto con dettagli emersi durante le operazioni di indagine. “Hanno ampliato il contenuto di quanto dichiarato negli incontri precedenti con gli inquirenti e gli investigatori”, ha detto l'avvocato Filippo Zanasi, che assiste insieme alla collega Sharon Matteoni i genitori della bambina  Per bocca dei loro legali i genitori hanno rilanciato il loro appello affinché “chi sa parli”. Gli avvocati hanno poi elogiato “l'enorme lavoro che stanno facendo gli investigatori”.

Botta e risposta tra Scalfarotto e Nordio

Nonostante le segnalazioni alla Digos “e le protratte situazioni di illegalità più volte denunciate negli ultimi mesi”, la Procura di Firenze non ha ritenuto di “disporre a procedere allo sgombero dei locali occupati nell'ex hotel Astor di via Maragliano”. Perché? E’ quanto ha chiesto il senatore di Iv-Az, Ivan Scalfarotto, in aula al Senato nel corso del question time, al ministro della Giustizia, Carlo Nordio. In particolare Scalfarotto ha chiesto perché “il provvedimento di sgombero sia stata messo in atto solo dopo la sparizione di una minore. La situazione era sconosciuta al grande pubblico, ma non a chi abitava vicino”.

Se il palazzo fosse stato sgomberato prima, forse si sarebbe scongiurata la sparizione di Kata? E la sua scomparsa, conclude Scalfarotto, potrebbe “in qualche modo ascriversi alla permanenza, sua e della sua famiglia, all'interno dello stabile occupato”?

E il ministro Nordio risponde: “Allo stato, secondo quando rappresentato dalla Procura di Firenze non sussistono elementi idonei a ritenere che il rapimento della minore possa essere ricondotto alla sua permanenza nella struttura occupata”. «La mia è una risposata esclusivamente descrittiva ed interlocutoria perché quando vi è un'indagine in corso il ministro della Giustizia non ha poteri e non può interferire con l'autorità giudiziaria», ha aggiunto il ministro.

Piantedosi: “Sempre accesa la speranza di ritrovarla”

“Con molta franchezza e nel rispetto della riservatezza delle indagini giudiziarie, non mi risulta ci siano tracce marcatamente definite di ricerca della ragazza e del contesto in cui è maturata la scomparsa della bambina. Gli investigatori stanno lavorando in maniera massiccia, ma confidiamo che quanto prima qualche elemento in più possa portare a una nuova pista, è legittimo tenere sempre accesa la speranza di ritrovarla". Così il ministro dell'interno, Matteo Piantedosi, a Diritto e Rovescio su Rete 4, in riferimento alla scomparsa della piccola Kata a Firenze e sul tema più generale delle occupazioni abusive: "Forte dell'esperienza maturata da prefetto, tra le prime direttive emanate c'era quella di non tollerare ulteriori occupazioni abusive, non solo per una questione di contabilità, ma perché l'esperienza mi dice che quando non vengono subito contrastate poi c'è il radicamento nei luoghi che rende tutto più difficile", ha spiegato.

"Al momento nessuna occupazione nuova si è registrata, il problema della difficoltà di portare avanti un piano di progressiva liberazione degli immobili occupati sta nel fatto che i racket utilizzano le persone come veri scudi umani, spesso in condizioni di vulnerabilità, la stessa Kata era una bambina - ha ricordato Piantedosi -. Sto portando avanti un piano di sollecitazione tramite i sistemi di welfare territoriale, a coloro i quali è necessario e legittimo offrire soluzioni alternativi, queste vengano trovate al piu presto. L'obiettivo - ha concluso - è conciliare al più presto il difficile equilibrio del ripristino delle condizioni legalità senza trasferire il tema sulla strada". 

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