Inchiesta sui pestaggi in carcere: revocati domiciliari a ispettrice e a due agenti

L'inchiesta riguarda l'ipotesi di reato di tortura verso due detenuti del carcere fiorentino di Sollicciano e falso ideologico in atto pubblico

Un'immagine del carcere di Sollicciano (New Press Photo)

Un'immagine del carcere di Sollicciano (New Press Photo)

Firenze, 29 gennaio 2021 - Revocati gli arresti domiciliari per l'ispettrice e i due agenti della polizia penitenziaria del carcere fiorentino di Sollicciano indagati nell'ambito dell'inchiesta della procura di Firenze, coordinata dalla pubblico ministero Christine Von Borries, che ipotizza i reati di tortura verso due detenuti e falso ideologico in atto pubblico.

I giudici del Tribunale del Riesame di Firenze hanno accolto le richieste del difensore, avvocato Filippo Cei, e hanno disposto per i tre, che erano stati arrestati l'8 gennaio scorso, la misura dell'interdizione dall'incarico per 12 mesi. Per altri sei agenti indagati, il Tribunale del Riesame ha revocato la misura dell'obbligo di dimora e ridotto quella dell'interdizione dall'incarico da 12 a 6 mesi. Sempre secondo le ricostruzioni dell'accusa, per coprire il pestaggio del marocchino avvenuto nel suo ufficio, l'ispettrice avrebbe redatto una relazione in cui dichiarava che i colleghi erano stati costretti a intervenire perché il detenuto aveva cercato di aggredirla sessualmente.

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