
Il tratto sopra Ponte Vecchio si popola di capolavori della ritrattistica d’epoca imperiale. Il direttore Verde: "Un nuovo capitolo nella valorizzazione del patrimonio delle Gallerie".
"Un nuovo capitolo nella valorizzazione dell’inestimabile patrimonio delle Gallerie". Così il direttore degli Uffizi, Simone Verde, presenta l’allestimento del Corridoio Vasariano con i busti romani, veri e propri capolavori della ritrattistica d’epoca imperiale. Da ieri il tratto sul Ponte Vecchio è arricchito con 47 sculture di grande valore storico e artistico, tra cui spiccano i volti di intellettuali come Cicerone, imperatori quali Augusto, Antonino Pio e Commodo, e imperatrici come Sabina e Faustina.
"Si tratta di capolavori della ritrattistica romana tanto che fino al 1993 erano collocati nei tre principali corridoi al secondo piano degli Uffizi. Furono rimossi perché in quell’anno fu stabilito di ricostituire l’arredo scultoreo del museo per come veniva illustrato dalle fonti iconografiche e documentarie della metà del XVIII secolo – racconta Fabrizio Paolucci, curatore antichità classiche degli Uffizi –. Tutti i ritratti confluiti nelle collezioni granducali dopo quella data furono, quindi, destinati ai depositi e, tra questi, anche le sculture accuratamente selezionate e acquistate dallo storico vicedirettore degli Uffizi Luigi Lanzi nel Settecento sul mercato antiquario per integrare la raccolta di antichità di ritratti imperiali negli ambienti vasariani". L’introduzione della serie di busti nel Corridoio assume, dunque, non solo il senso di un allestimento consono a un percorso aulico come quello che conduceva i signori di Firenze dalla Reggia di Pitti al complesso degli Uffizi ma è anche un nuovo step nella ricomposizione del patrimonio collezionistico del museo. "Siamo partiti con la ricostituzione della sala dei marmi antichi al secondo piano della Galleria, ora questo allestimento ed è in corso la ricostituzione dell’antico ricetto delle iscrizioni" ricorda Verde che sul Settecento cura anche la mostra di circa 150 opere allestita al piano terreno delle gallerie. "Dopo il Secolo dei lumi? Sto pensando al Seicento fiammingo" dice sibillino il direttore.
Tornando al Vasariano, dalla sua riapertura lo scorso 21 dicembre, è già stato visitato da 80mila persone che hanno potuto ammirarlo nella sua antica nudità. A dicembre, in appena dieci giorni ben 4.002 visitatori, mentre a gennaio il Corridoio ha visto 12.330 presenze che scendono a 11.704 a febbraio. Ben 12.809 visitatori a marzo, 13.148 ad aprile, 13.752 a maggio e 12.860 a giugno. Per motivi di sicurezza il Corridoio è accessibile a massimo 25 persone per volta con visite accompagnate. Solitamente vengono organizzati 20 turni giornalieri ma dall’inizio del mese (e fino al 26 dicembre) tutti i venerdì il Corridoio si potrà ammirare dopo il tramonto, dalle 19 alle 23, con un biglietto da 20 euro senza abbinamento alla visita complessiva della Galleria. Luglio è già sold out ma si possono già prenotare le visite dei prossimi mesi (info sul sito degli Uffizi).