È divorzio tra Psi e amministrazione comunale: i socialisti con una nota dura e senza possibilità di ripensamento lasciano definitivamente la maggioranza. Umberto Ciucchi, di conseguenza, lascia la giunta dove era entrato a fine maggio come vicesindaco. Il ritorno di fiamma dopo la separazione durata meno di una primavera è durata il tempo di un estate. "Con grande dispiacere – si legge nella nota firmata dai consiglieri comunali Elena Cencetti e Sandro Sarri e dalla segretaria Monia Tiranno – comunichiamo che non ci sono più i presupposti per continuare il percorso politico all’interno della maggioranza che amministra il Comune. Facciamo l’ultimo passo indietro: potranno governare assumendosi tutti i ’meriti’ e anche tutti i ’demeriti’ di una capacità amministrativa che sarà valutata dai cittadini".
Da ora in poi, annunciano, "i nostri consiglieri orienteranno il proprio voto sugli atti amministrativi, forti della propria identità e cultura politica senza strumentalizzazioni". Cosa sia successo di preciso, non è dato a sapersi. Ribadiscono che "chiarezza e trasparenza" sono i loro valori imprescindibili. E proprio di mancata chiarezza avevano accusato il sindaco Valerio Pianigiani a febbraio quando durante il voto di una variazione di bilancio i consiglieri socialisti uscirono dall’aula facendo cadere il numero legale. E il primo cittadino fece cadere l’assessore socialista Fabio Gabbrielli togliendogli le deleghe. Dopo due mesi di guerra fredda, Psi e maggioranza tornarono a sedere allo stesso tavolo con la giunta totalmente azzerata (come richiesto dai socialisti) e, tra i nuovi assessori, l’allora capogruppo Ciucchi, chiamato come vicesindaco. Ma in questa calda estate non è andata decisamente al meglio.
Di certo non ha fatto bene la mancata candidatura del socialista Sarri nella lista regionale riformista a sostegno del candidato presidente Giani: al congresso comunale il Psi aveva decretato che, seppur dispiaciuto, non avrebbe tolto il sostegno al governatore uscente, lasciando però libertà di voto ai propri iscritti. Ora c’è il divorzio comunale. Il sindaco Valerio Pianigiani si dice stupito. "Pur consapevole che il percorso verso una piena stabilità amministrativa fosse ancora in una fase di assestamento, non mi aspettavo un passo così repentino: ora i socialisti dovranno spiegarne le reali ragioni – dice il primo cittadino – evitando che appaiano personalistiche o pretestuose". Ricorda il programma condiviso di coalizione con cui si sono presentati insieme alle elezioni di poco più di un anno fa: "Deve rimanere il punto di riferimento per l’azione amministrativa".