Il partito in crisi Il Pd a Campi è una disfatta

Erika

Pontini

Èlei che che ha contribuito alla gestione della campagna post primo turno con l’outsider Nucciotti (ex assessore, indagato per peculato d’uso che ha guadagnato duemila voti e ricevuto l’endorsement di Italia Viva) che invece che portare voti al mulino dem li ha tolti dal carniere. Quando c’è stato da fare di conto, questi mancavano: cento in meno, manco uno in più. Una conferma che ogni comune fa storia a sè: inutile ragionare di alta politica nei Municipi dove spesso sono affari (e veleni) di famiglia. Fabbri, scelto dal Pd per traghettare il partito verso la nuova era, ha pagato lo scotto di un’alleanza troppo distante. Gli ex alla fine si rivelano peggio dei nemici, politicamente parlando. D’altronde anche Andrea Tagliaferri fa parte di quel partito (quello degli ex).

Certo, se la Monni è realmente candidata per il dopo Nardella a Firenze, come alcuni rumors fanno supporre, sarebbe bene avere una visione più ampia e strategica per scendere in campo. Il Pd in affanno non può permetterselo. Ma il voto di Campi racconta anche tanto altro. Racconta che le destre hanno perso un’occasione unica, quella di governare davvero, o almeno di provare a farlo. E il giorno del ballottaggio è pura follia vedere il candidato di Fratelli d’Italia esultare insieme al neo sindaco targato Sinistra e Cinquestelle. Visto com’è andata a Siena e a Pisa, la classe dirigente fiorentina dovrebbe avere un’ambizione più alta, che non quella di festeggiare tout court la sconfitta del Pd. Abbandonare i personalismi, trovare una leadership e giocarsi la battaglia guardandosi negli occhi. Andare alle urne da franchi tiratori non ha niente di nobile. Quei tremila voti in più a Tagliaferri hanno purtroppo anche quel colore. L’auspicio, per il centrodestra, è che a Firenze si imbocchi un’altra strada. Ma da Campi emergono due dati da non poter sottovalutare. Primo che la disfatta più grande è l’assenteismo alle urne (appena il 30%), secondo che dalla tornata regionale (dove la Toscana ha perso Siena, Pisa e Massa) i Cinquestelle non portano niente in casa Pd. Avanzano se in accordo con la Sinistra, retrocedono se si alleano con i dem.

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