
La grande macchina scenica del teatro del Maggio musicale fiorentino è stata finalmente ultimata. A quattordici anni dall’inizio dei lavori realizzati grazie a 262 milioni di euro di investimenti statali, europei e locali, l’ultimo tassello del grande teatro, inaugurato nel 2011, è a questo punto completo. Ieri il sindaco Nardella e il soprintentendente Pereira, insieme al direttore generale del Comune di Firenze, Giacomo Parenti e il direttore dei lavori Giorgio Caselli, hanno fatto un sopralluogo per vedere la macchina scenotecnica inferiore, opera dal costo di 14 milioni di euro. La complessa macchina scenica prevede 4 elevatori centrali, 8 carri mobili, 1 palcoscenico girevole. Tra scenotecnica superiore (già ultimata e funzionante) e inferiore ci sono 200 motori di azionamento.
Basta pensare che il palcoscenico della Sala Grande ha una dimensione di 2600 metri quadrati di cui 1600 (il 60%) mobili. Di fatto nel palcoscenico centrale si trovano ora quattro grandi piattaforme che possono elevarsi dal piano di palco oppure abbassarsi fino a 4 metri. Questo permetterà grandi effetti teatrali tra i quali anche la comparsa e scomparsa rapida di un’intera scenografia. Lo stesso vale per i palcoscenici laterali che potranno spostarsi portando la scenografia nel palco centrale. Dal fondo del palco una piattaforma potrà avanzare dal fondo palco con al suo interno un disco girevole. "Sarà uno spettacolo impressionante – ha detto il sindaco Nardella – come avere un moltiplicatore di palcoscenici, quinte, effetti, dimensioni che cambieranno considerevolmente qualità e quantità delle opere rappresentate. Uno strumento che consentirà di utilizzare lo spazio teatrale contemporaneamente anche per eventi e convegni".
Un risultato che Nardella non ha esitato a definire "straordinario" e che "fa del Teatro del Maggio uno dei più grandi del mondo con una macchina scenica che è davvero un esempio di tecnologia unico in Europa. Adesso davvero il nuovo Teatro può dirsi completo".
La nuova ’torre scenica’ sarà inaugurata il prossimo 27 dicembre con il "Don Carlo" di Verdi diretto dal maestro Daniele Gatti alla presenza del ministro della cultura Sangiuliano. Ma ci vorranno almeno sei mesi per affinarne l’uso e completare la formazione del personale.
Pa.Fi.