Lo smart-working, o ‘lavoro a distanza’ come lo si voglia chiamare, per diversi dipendenti del Comune di Certaldo (così come di altre amministrazioni ed enti) andrà avanti ancora per un po’ di tempo. Eccome se andrà avanti. Segno evidente che siamo sempre in mezzo al guado nella lotta contro il Covid. Il Comune della città del Boccaccio ha investito 10mila euro e ha deciso di acquistare 17 computer e 3 workstation Lenovo ThinkPad W541, in tutto una ventina di dispositivi per permettere ai propri dipendenti il lavoro da casa in maniera coordinata, efficiente ed efficace.
La consegna dei dispositivi è già stata comandata ad un’impresa specializzata in tecnologia. Lo smart-working riguarda tutti coloro che, pubblici dipendenti e non solo, non si trovano nella condizione di dover garantire una presenza fisica negli uffici per il regolare deflusso di attività dei servizi.
La loro attività comunque fondamentale per i servizi può essere svolta, magari per tempi si spera non lunghissimi, anche da remoto. Da casa principalmente. Si evitano così sovraffollamenti nei palazzi pubblici, spostamenti, insomma tante occasioni che potrebbero offrire un brutto destro al contagio.
Il fatto che il Comune abbia deliberato questa spesa "dice" che, se anche i tempi non saranno come appunto si spera lunghissimi, comunque è bene prepararci a situazioni in cui lo smart-working sarà al centro della scena. Certo, poi tanto se non tutto dipenderà dall’evolversi della situazione sanitaria e di conseguenza da quanto verrà deciso a livello di Governo centrale. Quando ai dispositivi in arrivo, il Ced del Comune ha inviduato la tipologia di notebook con le caratteristiche necessarie per i lavoratori in smartworking: sono "Notebook ricondizionati con schermo di 14".
Andrea Ciappi© RIPRODUZIONE RISERVATA