Il furto delle opere di Campeggi Una condanna con risarcimento

Dalla villa di Bagno a Ripoli trafugate decine di bozzetti del celebre artista. I disegni erano finiti in vendita su eBay.

Il furto delle opere di Campeggi  Una condanna con risarcimento
Il furto delle opere di Campeggi Una condanna con risarcimento

E’ stato condannato a un anno, e al risarcimento di sessanta mila euro, Antonio Catalano, viareggino, accusato del furto di una serie di disegni spariti dalla villa di via di Rosai, a Bagno a Ripoli, dell’artista Nano Campeggi (nella foto). Opere che finirono in vendita su un sito internet, ma poi sono state recuperate e restituita alla vedova, Elena Renzoni.

Assolto, invece, il figlio di Catalano, Walter. Entrambi erano difesi dall’avvocato Pajatto.

Campeggi, l’“uomo che disegnava i sogni“, è scomparso nell’agosto del 2018. Dopo la sua dipartita la moglie (parte civile con l’avvocato Marco Zanobini) affidò a Catalano il compito di sistemare l’archivio.

Ma non andò esattamente così: approfittando dell’ampia libertà d’azione nella residenza ripolese, dalle stanze di Campeggi sparirono bozzette e illustrazioni, ovviamente originali, del grande artista. Almeno 134 le opere che la vedova si accorse che mancavano all’appello quando denunciò il furto ai carabinieri. I quali riuscirono a recuperare gran parte del materiale (che avrebbe potuto fruttare centinaia di migliaia di euro) dopo che lo stesso era finito in vendita anche sueBay a mille euro l’uno.

Campeggi era nato il 23 gennaio del 1923 a Firenze. Dopo aver studiato all’istituto d’arte insieme a nomi come Ottone Rosai e Ardengo Soffici, si trasferì prima a Roma e poi negli Usa, quando la Metro-Goldwyn-Mayer lo scelse per realizzare il manifesto di Via col Vento, al quale seguirono oltre 3mila cartelloni. Lavorò per le più importanti case di produzione americane, realizzando locandine di celebri pellicole come Casablanca, Cantando sotto la pioggia, Un americano a Parigi, Colazione da Tiffany, West Side Story.

ste.bro.