
Verrà a Barberino di Mugello il Console generale degli Stati Uniti d’America a Firenze, Ragini Gupta, alla presentazione del libro "Georgio l’Americano", evento che si tiene lunedì 10 alle 18 nella sala del Palazzo Pretorio. Ma non sarà solo la presentazione di un libro, soprattutto sarà invece il ricordo della generosità di alcuni barberinesi che salvarono una vita, mettendo a rischio la propria. Quando un aereo americano, nei cieli tra Prato e Barberino, fu colpito dalla contraerea tedesca e precipitò sui monti della Calvana. Era il 22 giugno 1944, e il velivolo, un B-25, era partito dalla Corsica, mirando a distruggere un ponte per interrompere i rifornimenti tedeschi. Del suo equipaggio formato da sei avieri si salvarono in tre. Dopo che l’aereo fu colpito Harry George prese il comando del bimotore in fiamme, al posto del pilota ferito a morte, e prima dello schianto riuscì a gettarsi con il paracadute, atterrando nei boschi che circondano la zona di Pimonte a Barberino. Gli altri due avieri vennero catturati e fatti prigionieri. Harry invece cercò rifugio nel bosco per sfuggire ai tedeschi che battevano la zona.
Alcuni contadini, che avevano visto un paracadute scendere dal cielo, andarono a vedere, trovarono il militare americano e decisero di dargli una mano. Fu in particolare il barberinese Beppe Ferri con gli amici Nello Niccoli e Renzo Fantoni, a prodigarsi nel sostentamento dell’aviere nascondendolo nelle grotte della Calvana, portandogli vestiti civili, viveri e appoggio morale.
"Per ben 78 giorni l’aviere americano – spiega Fulvio Giovannelli, assessore alla Cultura che ha promosso l’iniziativa di presentazione – visse nel terrore di essere scoperto. Le truppe tedesche minacciavano di morte Ferri e la sua famiglia. E nonostante il rischio Beppe continuò a prestare il suo aiuto a Harry, con gran coraggio. Tutto questo lunedì lo ascolteremo di nuovo dalla viva voce della figlia Lina Ferri, che visse di persona la drammatica vicenda".
Una vicenda a lieto fine perché Il 9 settembre 1944 finalmente gli Americani liberarono Barberino, ed Harry George uscì allo scoperto festeggiando insieme ai suoi salvatori. Dopo la sua morte il figlio decise di scrivere un libro sulla storia di suo padre, lo pubblicò nel 2005 e lo intitolò "Georgio Italiano". Oggi poi, grazie alle ricerche svolte da Manuel Gori e Stefano Bettarini – che saranno a Barberino – è stata pubblicata la traduzione italiana. Insieme al console americano lunedì saranno presenti il sindaco Giampiero Mongatti e l’assessore alla Cultura Fulvio Giovannelli.
Paolo Guidotti