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Il caso dello stalker seriale. Doppio processo in un giorno. Due donne in aula contro l’ex

Un 30enne si è trovato imputato davanti alla stesso giudice in due procedimenti diversi per atti persecutori. È accusato di aver pedinato, aggredito e minacciato entrambe .

Il caso dello stalker seriale. Doppio processo in un giorno. Due donne in aula contro l’ex

di Pietro Mecarozzi

Due donne, un solo incubo. Nello stesso giorno, davanti allo stesso giudice Filippo Aragona, un 33enne di origine haitiana, adottato in Italia, si è ritrovato imputato in due processi per vicende distinte di stalking a due donne, le quali fra loro non si conoscono. Fatti diversi e separati, ma molto simili fra loro. L’uomo, difeso dall’avvocato Andrea Palazzeschi, si trova ristretto in carcere sotto misura cautelare a causa di una di queste vicende processuali.

Pedinamenti, aggressioni, chiamate e messaggi ossessivi. L’uomo, in entrambi in casi, non aveva accettato la fine della relazione e così, secondo l’accusa, ha cominciato a molestare con insistenza le ex. Di una, che aveva messo fine nel 2023, controllava i movimenti, faceva domande continue sulle sue frequentazioni, le ha incendiato molti vestiti, fatto scenate di gelosia, minacciata e in un’occasione presa per il collo e scaraventata a terra. Una volta l’ha raggiunta fuori dall’abitazione dove la donna vive con il marito e i figli minacciando l’intera famiglia.

Sono stati contati circa 180 messaggi inviati alla donna in pochissimo tempo, contenenti minacce a lei e alla famiglia. In un’occasione il 33enne si è presentato anche davanti alla Rsa dove la donna lavora, costringendola a stare chiusa in auto finché non venne salvata da alcuni colleghi. Gli episodi vanno da gennaio a fine marzo 2024. La donna è parte civile nel processo, assistita dall’avvocato Massimiliano Manzo, così come il marito, danneggiato dalle condotte dell’imputato, assistito come parte civile dall’avvocato Francesco Tessari.

L’altro processo in cui lo stesso uomo si è ritrovato imputato lo stesso giorno per fatti di stalking, riguarda atti persecutori alla ex compagna da cui aveva avuto un figlio.

Vittima diversa, ma stesso modus operandi: la donna, infatti, riceveva messaggi e telefonate a tutte le ore del giorno, con offese e minacce.

Poi pedinamenti, appostamenti fuori casa, aggressioni. Infine, l’uomo, secondo le indagini della pm Alessandra Falcone, ha anche indotto il figlio minore a girare un video nel quale faceva alla madre domande ’spinte’ sulle sue possibili relazioni.

Anche questa vittima si è costituita parte civile ed è assistita dall’avvocata Silvia Ciampolini. Entrambi i processi sono stati rinviati a settembre per le rispettive prosecuzioni.