
Accordo a Palazzo Vecchio: al centro i giovani e progettualità per un mondo di relazioni oltre i conflitti "Vedere le conseguenze della guerra in famiglia mi ha portata a investire il tempo in un dialogo di comprensione".
In un momento storico in cui le speranze di pace sembrano lontane, la cerimonia che si è svolta ieri mattina a Firenze nel Salone dei Cinquecento è sinonimo di controtendenza. Tra i dipinti di Vasari del Salone dei Cinquecento, si sono infatti incontrate due tra le realtà più importanti della nostra regione per il loro impegno sociale e nella risoluzione dei conflitti.
Con una cerimonia moderata dalla vicedirettrice de La Nazione, Cristina Privitera, il Governatore Distrettuale 108La-Toscana dei Lions International Gilberto Tuccinardi, e il fondatore di Rondine Cittadella della Pace, Franco Vaccari, hanno firmato il protocollo d’intesa "La cultura della relazione per la nuova comunità globale di pace".
Un accordo che mette al centro i giovani e che rafforza le progettualità comuni a favore della cultura della pace, della valorizzazione dell’educazione e della leadership volta sempre alla pace. Ne sono un esempio anche Anna e Alena, due delle studentesse della World House di Rondine, che ieri hanno portato alla platea le loro testimonianze. Alena, infatti, è una ragazza ucraina, con passaporto russo perché nata a San Pietroburgo.
Già nel 2012, a soli 12 anni, paventava il rischio di un conflitto, che i più grandi minimizzavano: sua madre le disse "una cosa del genere non accadrà mai", racconta la ragazza. Due anni dopo la guerra scoppiava nel Donbass e la Russia si prendeva la Crimea. "Vedere le conseguenze della guerra riversate sulla mia famiglia mi ha condotto ad investire il mio tempo in un dialogo di comprensione e trasformazione dei conflitti", conclude Alena. Mentre Anna, russa di un paesino vicino Mosca, ha incontrato la Cittadella della Pace per caso, su un’app di messaggistica. Per lei "Anche dopo un anno è difficile dire da dove vengo. Le mie emozioni oscillano tra la disperazione e l’indignazione".
È attraverso questo cammino, però, che ora "posso comprendere me stessa, trovare le mie certezze". Un cammino fatto di "dialogo, accogliendo le storie degli altri e intrecciando le nostre relazioni". Un metodo, quello di Rondine, che ha permesso a entrambe di uscire dalla logica del "nemico". È lo stesso Franco Vaccari a dire che "siamo tutti portatori sani del “nemico“, è come una ferita e una malattia che ci portiamo dentro". Per questo il protocollo di intesa tra Lions e Rondine mette al centro il Metodo della Cittadella della pace nell’ottica di sviluppare progetti congiunti e coinvolgere le comunità locali in iniziative educative e sociali. "In quest’epoca, tutti noi abbiamo il cuore spezzato. Ma vogliamo continuare a combattere la nostra battaglia di civiltà – ha detto Gilberto Tuccinardi –. Nel nostro cammino abbiamo incrociato gli amici di Rondine e desideriamo continuare a percorrerlo insieme affinché ci si impegni per la pace".
Alle parole di Tuccinardi fa eco Vaccari: "Esprimo gratitudine ai Lions per la scelta di camminare insieme. Vogliamo impegnarci a costruire la pace a prescindere dalla guerra". All’evento hanno partecipato e sono intervenute le istituzioni, dalla sindaca di Firenze Sara Funaro al presidente della Regione Eugenio Giani. Non sono mancati i saluti di Don Marco Zanobini, vicario generale dell’Arcidiocesi di Firenze, Maria Paola Monaco, delegata all’inclusione e diversità in rappresentanza della Rettrice dell’Università di Firenze, e Lorenzo Pierazzi, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Arezzo.