CATERINA CECCUTI
Cronaca

Il Rotary mette al centro scuola e territorio

A Firenze il VII Convegno del Centro Studi Rotariani. Il presidente Gennaro Maria Cardinale: “Oggi abbiamo iniziato un percorso verso la cultura della prevenzione ambientale. La natura non accetta la cultura dell’usa e getta”

I relatori del convegno

I relatori del convegno

Firenze, 25 settembre 2025 - Una sala piena e un obiettivo chiaro: spostare l’attenzione dalla conta dei danni alla cultura della prevenzione. Sabato scorso all’Hotel 500 di Campi Bisenzio si è svolto il VII Convegno nazionale del Centro Studi Rotariani – Valori, Cultura, Umanità, che ha riunito giuristi, tecnici, amministratori e volontari attorno a un tema semplice e urgente, “Affrontare con consapevolezza i rischi ecologici: educazione e adozione di pratiche sostenibili”. Ad introdurre i lavori è stato il presidente Gennaro Maria Cardinale, mentre la giornalista Christiana Ruggeri, caporedattrice della redazione scientifica e multimedia del TG2, li ha coordinati. Sul palco si sono alternati il prof. Giulio Prosperetti, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale), Agostino Miozzo, commissario per l’accoglienza e la sicurezza del Giubileo 2025, l’ingegner Luciano Marchetti, già vice commissario per la messa in sicurezza post-sisma e, per ARPAT, Sandra Botticelli. Spazio anche alle testimonianze dei sindaci di Campi Bisenzio e Tredozio, due comunità ferite dall’alluvione. Fin da subito, il presidente Cardinale ha annunciato: “Oggi abbiamo iniziato un percorso. Seguiranno studi, riflessioni, altri Convegni che ci consentiranno di giungere a conclusioni percorribili orientate allo sviluppo della ricerca su opportunità orientate al futuro.” Un “percorso” che, nelle intenzioni del Centro Studi, guarda alle scuole come snodo strategico: “La scuola è spesso definita ‘una struttura strategica del Paese’, una definizione condivisibile, che sottolinea come essa rappresenti una delle risorse fondamentali per programmare il futuro.” La mattinata ha intrecciato competenze e storie di campo: la protezione civile che lavora con e per la scuola, i nodi della gestione responsabile dell’acqua, l’approccio One Health di ARPAT che tiene insieme ambiente e salute. L’obiettivo comune è stato quello di trasformare la prevenzione ambientale in una grammatica condivisa, nelle istituzioni, nelle aule, nelle famiglie. “Viviamo un momento di transizione culturale, che chiede di essere governato con equilibrio,” ha sottolineato Cardinale, richiamando “il rischio ecologico” che “si manifesta in modo sempre più aggressivo”. Non solo allarmi, però. I dati servono a imparare prima di dover riparare. E qui la citazione è diretta: “Il rapporto periodico dell’ISPRA… sottolinea anche l’urgenza di diffondere una conoscenza più ampia dei rischi connessi al dissesto idrogeologico.” Ancora, valori, cultura, umanità per un lessico di impegno concreto. Il cuore del messaggio del Centro Studi è stato fondamentalmente valoriale. Cardinale ha parlato di responsabilità e di un nuovo patto tra persona e ambiente: “E’ indispensabile rivitalizzare il rapporto tra uomo e ambiente, sensibilizzando le nuove generazioni… alla cultura ambientale, con strumenti idonei a sostenerla come base primaria nella definizione dei comportamenti umani.” Il presidente ha ribadito poi un’immagine che vale più di molte slide “La natura non accetta la cultura dell’ ‘usa e getta’, essa richiede rispetto”, invitando a puntare su “visione e conoscenza”, binomio che - ha detto - “qualifica l’azione” e consente “esiti qualitativi di efficienza e di efficacia”; fino a chiedersi se non serva “un nuovo Umanesimo che apra le porte a un Nuovo Rinascimento morale”. Il convegno non si è chiuso con un punto, piuttosto con una freccia puntata verso il futuro. “Ora entriamo in una nuova fase di preparazione, in vista di un secondo Convegno, previsto per marzo- aprile prossimi – sono state le parole di Cardinale -. Ci proponiamo di sviluppare con i relatori proposte operative e proattive… sensibilizzare le Istituzioni affinché il tema della prevenzione ambientale sia stabilmente acquisito come materia di studio.” Nel ringraziare relatori e coordinatrice “per gli interventi di elevata professionalità” e “per l’equilibrio e la sensibilità” con cui sono stati condotti i lavori, Cardinale ha consegnato come testimonianza di stima un dono che richiama il Congresso “Dal Rotary un impegno a costruire una coscienza europea”, ed ha salutato ricordando l’iniziativa “Rotary for Europe” dell’amica Patrizia Cardone. Accanto ai contenuti, anche i segni di una rete viva, con i saluti istituzionali, la presenza di rotariani da club di Roma, Milano, Firenze, Livorno, Arezzo e molte altre città; i messaggi di condivisione giunti da personalità del mondo accademico e dell’informazione. Un clima di fiducia operosa, come recita il motto del Centro Studi: Valori, Cultura, Umanità. Se il punto di partenza è stato chiaro fin da subito —“Oggi abbiamo iniziato un percorso”—anche la direzione lo è: trasformare la cura dell’ambiente in una abitudine civile che si impara tra i banchi e si pratica nei Comuni, nelle imprese, nelle case. Perché, come ha ricordato Cardinale, “il futuro non ammette condizionamenti: la sua natura innovativa è creazione di una Nuova Realtà”. Caterina Ceccuti