Una città segnata nel destino (sono due per la verità, e ne parliamo subito) verrebbe da dire. Eike Schmidt – direttore uscente della Gallerie degli Uffizi con tanto di coccarda appuntata sul petto dei 5 milioni di visitatori l’anno raggiunti e superati in riva d’Arno – ha saputo della sua nomina ministeriale a nuovo numero uno del museo e Real bosco di Capodimonte proprio mentre si trovava all’ombra del Vesuvio, tra l’altro luogo azzeccato per una personalità ’vulcanica’ come la sua. Schmidt, com’egli stesso ha raccontato ieri, aveva appena terminato il discorso alla presentazione della mostra di Nicola Samorì al tesoro di San Gennaro nel Duomo del capoluogo campano "quando la notizia della nomina ci ha raggiunto".
"Stavamo andando a brindare dopo la presentazione e il brindisi a questo punto è diventato per questo nuovo incarico. Mi sono davvero molto commosso" le sue parole.
Intanto, però, 470 chilometri di distanza più a nord, in un attimo sono fioccate le domande. E adesso? Come la mettiamo con la sempre più probabile discesa in campo per il centrodestra in vista delle comunali di giugno? Risposta secca dagli ambienti politici di Fratelli d’Italia, primo partito sostenitore della corsa di Schmidt verso la poltrona più imbottita di Palazzo Vecchio: non cambia nulla, anzi, la prestigiosa nomina aumenta il prestigio del Nostro. Altra, legittima, domanda: come potrebbe Eike Schmidt, che ha assicurato più volte di essere intenzionato a sciogliere la riserva sulla sua candidatura solo dopo le festività natalizie, rivestire un ruolo così importante a Napoli e al tempo stesso fare campagna elettorale a Firenze?
La risposta è più o meno la stessa: Schmidt ha (e terrà) la casa a Firenze, in Oltrarno, in treno le distanze tra i due capoluoghi si coprono in neanche tre ore e allora la soluzione è semplice: il direttore potrebbe tranquillamente fare il candidato-pendolare.
Ribadiamo l’importanza del condizionale perché ancora nulla è nero su bianco in termini di candidatura (anche se i più, negli ambienti di centrodestra, la danno quasi per scontata) e allora lo usiamo ancora: un eventuale ’doppio ruolo’ per Schmidt, tra l’latro fresco di cittadinanza italiana, presterebbe quasi sicuramente il fianco a polemiche aspre e battute al vetriolo da parte del centrosinistra.
Facile prevederle: fa il direttore a Napoli o il candidato sindaco a Firenze? Vedremo gli sviluppi e forse già oggi sapremo qualcosa in più quando Schmidt tornerà in città e con tutta probabilità rilascerà le prime dichiarazioni da neo direttore di Capodimonte. Quel che è certo, e che va confermandosi giorno dopo giorno, è che la prossima campagna elettorale sarà la più vivace degli ultimi anni.