STEFANO BROGIONI
Cronaca

Il braccio di ferro al Tar. L’antiquario e il Ministero si contendono Lord Forwick

Un ritratto del ’700 dell’aristocratico inglese innamorato di Firenze è stato riconosciuto bene d’interesse culturale: no all’esportazione richiesta da una nota galleria d’arte di Milano. L’origine dell’opera firmata Mengs.

La prima versione del ritratto, di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio

La prima versione del ritratto, di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio

di Stefano BrogioniFIRENZEUn noto antiquario chiese l’autorizzazione per l’esportazione di un quadro. La Soprintendenza non solo gliela negò, ma avviò la pratica per la dichiarazione di interesse culturale del dipinto, benché si trattasse di una seconda versione ma "di qualità superiore" rispetto a quella che fa parte della collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.

Da quel giorno, è nato un braccio di ferro fra la nota galleria di Milano, Carlo Orsi Antichità, e il Ministero. Ma il Tar, con una sentenza del 5 giugno, ha dato ragione alla Soprintendenza fiorentina: il “Ritratto di George Clavering Nassau, Lord Forwick, terzo conte di Cowper” del pittore tedesco del ’700 Anton Raphael Mengs, è un bene d’interesse artistico culturale. Anche se è una seconda versione rispetto all’originale, passata anche dalle mani del diplomatico e accademico della Crusca Carlo Rinuccini, a cui fu donata direttamente dall’autore. La Carlo Orsi Antichità, in possesso della “bella copia“ del ritratto del Conte di Cowper, aristocratico innamorato di Firenze tanto da stabilircisi dopo fino al 1786, si è vista negare l’autorizzazione al rilascio dell’attestato di libera circolazione. Lo Stato dispose anche un acquisto coattivo dell’opera "al prezzo, ritenuto congruo, di 200.000 euro". L’acquisto coatto, però, nonostante un via libera del Comitato tecnico-scientifico per le belle arti presso il Ministero della cultura, non si realizzò mai. Ma la galleria di via Bagutta si vide rispondere costantemente no alle successive domande per la circolazione dell’opera. Dinieghi ora confermati anche dai giudici del Tar Toscana, che ha confermato ogni atto della relazione dell’Ufficio esportazione di Firenze, che, nella versione del ritratto del Conte Cowper riconosceva i tre requisiti che fondano la dichiarazione di interesse culturale: qualità artistica dell’opera, rarità, rilevanza della rappresentazione. A monte di questa decisione, c’era stata un’altra relazione, firmata dalla dottoressa Steffi Roettgen, esperta dell’opera di Mengs, "che considera questa versione del ritratto assolutamente autografa e di indiscutibile qualità". Anzi, per certi versi addirittura superiore alla prima versione: "nella freschezza straordinaria del volto e soprattutto nella vivacità degli occhi, nella vivida restituzione dei valori quasi tattili del velluto della giacca e del panciotto, il dipinto sembra superare la versione donata a Rinuccini".

Non solo. La rilevanza dell’opera sta "nel considerare il dipinto non solo testimonianza della centralità del ruolo del pittore nel contesto storico della Firenze del tardo settecento, sia come artista che come intellettuale (“promotore del recupero di una sublime bellezza ideale”), sia come traccia della profonda amicizia che legava Mengs a Lord Forwick", e anche nella "grandezza di respiro europeo di Anton Raphael Mengs, non soltanto come artista – i contemporanei lo ritennero il più gran pittore d’Europa –, ma anche come intellettuale che, dopo aver stretto amicizia con Winckelman, si fece promotore del recupero di una sublime bellezza ideale, avendo come principali punti di riferimento Raffaello e il Correggio". Altro elemento di grande pregio emerso è "l’aggiunta dei listelli intorno alla tavola da parte dello stesso artista, riscontrabile nell’Autoritratto conservato nelle collezioni delle Gallerie degli Uffizi". La “buona qualità artistica” è ribadita dalla Roettgen nella dichiarazione resa alla proprietà in data 14 aprile 2024, tanto che la professoressa propone "di esporre questa seconda versione nella prossima mostra sull’artista al Prado".