Ifpsm World Summit, i professionisti della filiera delle forniture si confrontano a Firenze

Il presidente di Adaci, Fabrizio Santini: “Sempre più diffuso il fenomeno del ‘backshoring’. Il governo sostenga processo”

Il summit ( Giuseppe Cabras/New Press Photo)
Il summit ( Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Firenze, 22 settembre 2023 – Oltre 600 professionisti della gestione acquisti e forniture provenienti da quattro continenti si stanno confrontando a Villa Vittoria a Firenze in occasione dell'Ifpsm World Summit, convegno internazionale organizzato da Adaci, l’Associazione italiana dei manager degli acquisti e del supply management. Giunto alla sua ventiquattresima edizione, il summit torna in Italia dopo 46 anni: nel 1977 si svolse a Venezia.

“Siamo qui riuniti con 41 delegazioni – spiega Fabrizio Santini, presidente nazionale di Adaci – per raccontare le nostre esperienze e confrontare la visione di professionisti e manager del settore acquisti e logistica in una fase geopolitica di instabilità, che è seguita ad una altrettanto difficile, quella della pandemia. Una fase di crisi e di forte cambiamento della filiera della fornitura, che vede un nuovo fenomeno, il “backshoring”. Le aziende italiane, cioè, preferiscono sempre più rivolgersi a fornitori di componentistica e servizi e, quando possibile, di materie prime, localizzati nel nostro Paese, piuttosto che andare all’estero. ”Il 21% delle imprese che avevano acquistato forniture estere - sottolinea Santini - ha effettuato poi un ‘backshoring’ parziale o totale, cioè ha poi optato per l’Italia. E’ un dato su cui il governo dovrebbe riflettere per supportare lo sviluppo imprenditoriale ed economico”.

“Fare acquisti oggi - prosegue il presidente di Adaci - non significa solo portare a casa quanto serve alle aziende, ma essere promotori di innovazione di prodotti e processi unitamente a colleghi di altre funzioni, fornitori e partner. Significa automatizzare i processi d’acquisto, ricorrendo ove opportuno, in modo etico verso le persone, al supporto dell’intelligenza artificiale, nonché adottare concetti di sostenibilità applicata”. “Lo scenario in cui ha luogo il summit - conclude - è caratterizzato dalla revisione delle politiche di globalizzazione e da forme di multipolarismo politico-economico, da un’inflazione elevata, dalla scarsità di materie prime e da prezzi elevati. Nuovi scenari e sfide sempre più stimolanti per gli operatori del settore. Da qui l’importanza di avere una filiera robusta ed economicamente sostenibile ed innovativa”.

I numeri di Adaci 

La sezione Adaci Toscana ed Umbria conta oltre 800 contatti professionali e 200 soci iscritti come professionisti del procurement di oltre 90 aziende (settore manifatturiero, fashion, farmaceutico, bancario, oil/gas, pubblico, informatic technology, alimentare, logistico e marittimo e yacht) con sei aziende associate come partner strategici per un fatturato di acquisto di oltre 3.000 miliardi di euro, in costante crescita, attraverso il quale diffonde la cultura del mondo degli acquisti a 360 gradi. Nel consiglio nazionale di Adaci la sezione toscana e umbra ha sei rappresentanti che occupano ruoli strategici: il presidente nazionale Fabrizio Santini, livornese, il responsabile della formazione e qualifica Andrea Lucarelli, il responsabile associativa e sviluppo progetto giovani Riccardo Rossi.

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