di Rossella Conte
FIRENZE
Sono oltre 11.240 le assunzioni programmate dalle imprese fiorentine a settembre 2023 ma una su due è di difficile reperimento, soprattutto relativamente ad alcuni profili. Ad analizzare i dati che arrivano dall’ultimo bollettino del Sistema Excelsior delle Camere di commercio è Cna Firenze Metropolitana, che rileva come delle 11.240 assunzioni programmate, più della metà e quindi il 51,9% non andrà a buon fine. Tra le figure più difficili da reperire meccanici, montatori, riparatori, manutentori macchine (81,5%), gli operai edili (80%), operatori nell’estetica (69.3%) e addetti alla ristorazione (66.6%).
Per il presidente di Cna Firenze Giacomo Cioni, è necessario riorganizzare le strutture dedicate al collocamento e adattare i percorsi formativi alle esigenze del sistema produttivo, soprattutto di artigiani e piccole imprese. "La riforma degli istituti tecnici superiori – dice – è benvenuta ma il fatto che dei 148 diplomati in Toscana del 2020 (anno dell’ultimo monitoraggio Indire a disposizione) ben l’82% siano occupati dimostra proprio quanto le imprese abbiano necessità di personale qualificato. Eppure, ci sono sempre meno giovani che vogliono svolgere i nostri mestieri. Vanno studiate soluzioni inedite, compresa l’apertura di scuole di formazione nei Paesi ad alto tasso d’immigrazione". Secondo un’indagine dell’ufficio studi della Camera di commercio Firenze sul rapporto Excelsior, le professioni più richieste riguardano turismo e ristorazione anche se in calo rispetto a luglio (da 24,4% a 14,1%) seguite da quelle non qualificate in attività di sanificazione e pulizia (10,8%), dagli addetti alle vendite (6,9%) e dagli addetti alla logistica (4%). Tra le prime dieci si riscontra la prevalenza di professioni low skill e l’unica high skill è rappresentata dai tecnici della salute. Cna Firenze, per far fronte al problema della forbice che si allarga tra domanda e offerta, ha deciso di portare avanti un progetto in collaborazione con Simurg ricerche, FuturArti, proprio per rilevare di fabbisogni delle aziende artigiane e delle pmi, ma anche per monitorare le prospettive e le aspirazioni dei giovani che stanno seguendo percorsi di formazione nelle scuole superiori.
Intanto, dal 2019 al 2022, segnala il Rapporto annuale Inps, i lavoratori indipendenti assicurati dall’Istituto passano dai 4,959 milioni del 2019 ai 4,825 milioni del 2022, con un calo netto di 134mila unità in quattro anni, di cui quasi 15mila in Toscana, dove c’è stato un calo di 6441 società e di 8478 ditte individuali. Un dato che, per Confesercenti Toscana, purtroppo conferma le crescenti difficoltà a rimanere sul mercato delle micro e piccole imprese a conduzione familiare, che hanno visto sfumare la ripresa post pandemica a causa del caro-vita e dell’incremento dei prezzi energetici.
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