
L’attrice a Fiesole con il suo spettacolo non rinuncia alla satira ma invita a riflettere sugli algoritmi
"Il momento non è dei migliori per la libertà di pensiero. Abbiamo imparato a introiettare la censura. In tutti i contesti". Parola di Sabina Guzzanti, l’attrice, imitatrice e autrice che domani sera (ore 21) sarà al Teatro Romano di Fiesole con il nuovo spettacolo ’Liberidì, Liberidà’, prodotto e distribuito da ’Savà Produzioni Creative’. Guzzanti porta in scena, con il suo inconfondibile stile, una stand up comedy sul nostro presente travagliato: un monologo tra politica, lavoro e tecnologia accompagnato dalla vena ironica che contraddistingue la satira dell’attrice, invitando gli spettatori a riflettere su cosa significhi essere veramente liberi in un’epoca di cambiamenti e incertezze.
Sabina, cosa significa essere liberi oggi?
"Domanda dai mille risvolti. La libertà di pensiero è fondamentale. Difendere il pensiero autonomo è ancora più importante e io ci provo facendo la mediatrice culturale...".
Ci spiega meglio?
"Porto in scena i dialoghi (immaginari) con Meloni e Schlein: parlo alla pari con la presidente del Consiglio e con la leader dell’opposizione e già questo è strano ed eccitante perché avere la possibilità di interagire con le istituzioni, di contare qualcosa, di questi tempi è già un bel pezzetto di libertà. Se non altro, rispetto al passato, nel mezzo a questo orrore, ho la possibilità di interagire con più donne".
Una stand up tutta politica?
"No, si parlerà anche di argomenti importanti come lo sviluppo tecnologico in mano a quattro esaltati irresponsabili e, più in generale, di come conservare una qualche forma di dignità nel ventunesimo secolo".
I social limitano la libertà?
"Gli algoritmi sono subdoli, non c’è alcun tipo di cultura rispetto a come funzionano. Sono fatti apposta per spingerci soltanto a fare polemiche, gli algoritmi studiati per condizionare l’opinione pubblica. La cosa più triste, però, è che spesso i media seguono i social".
Rispetto al passato, oggi è più ’faticoso’ fare satira?
"Da quarant’anni la libertà di espressione è limitata. Quindi è faticoso oggi come ieri. Rispetto al passato noto, però, una diminuzione delle occasioni e delle persone che fanno satira. Sarà perché incombe la censura?"
Lei la conosce bene...
"Modestamente ho un bel curriculum di censure (ride, ndr). E se prima le censure erano una sorta di medaglie, di premi, ora l’essere censurati non fa più notizia. E spesso si subisce la censura in silenzio. Non solo nel mondo dello spettacolo".
Tornerà in Rai?
"Sono stata cacciata più di vent’anni fa, non credo che in questo momento possa essere richiamata. Ma in tv tornerò dagli amici di ’Propaganda Live’ su La7".