I debiti ingoiano il Maggio Oltre 50 milioni, 26 con lo Stato

Dodici le irregolarità segnalate. Gestione insostenibile, tutto da cambiare

Nelle ottanta pagine di relazione sulla verifica amministrativo-contabile del ministero dell’Economia e delle finanze si legge il de profundis del Maggio musicale. L’ispezione si è svolta nei locali del teatro dal 27 febbraio al 2 marzo scorsi e poi è proseguita a distanza. Sotto la lente la gestione finanziaria, la gestione del personale, gli appalti, l’applicazione delle norme di trasparenza.

Nonostante il pareggio di bilancio raggiunto negli anni 2020 e 2021, lo squilibrio del 2022, con una forte situazione debitoria sulle spalle, ha fatto crollare il castello. Non ce l’ha fatta, il Maggio ad abbattere il monte debiti con la legge Bray e, ad oggi, il debito complessivo ammonta a oltre 50 milioni (si è assottigliato ma è lontano dall’essere estinto, nel 2019 superava i 56 milioni). E’ questo che lo risucchia nelle sabbie mobili e che fa vedere lo spettro della liquidazione coatta se i soci fondatori non inietteranno nuova liquidità.

I debiti con lo Stato sono oltre quota 26milioni di euro, con i fornitori sfiorano i 5 milioni, i debiti tributari sono prossimi ai 13 milioni, con gli istituti di previdenza più di un milione, cui sommare 5 milioni di altri debiti. La Fondazione deve procedere a un’attenta gestione della tesoreria, scrivono gli ispettori: tenuto conto che i finanziamenti dei soci fondatori assicurano la copertura dei costi fissi (personale e struttura), i ricavi (biglietteria e sponsor) devono necessariamente coprire i costi di produzione, assicurando un margine di circa 2 milioni all’anno. Ricavi che non ci sono. Già nel 2021 il pareggio contabile non è sostanziale in quanto lo sforamento tra entrate e uscite ha comportato una sofferenza finanziaria che ha generato un incremento del debito corrente rispetto al 2020.

I rilievi degli ispettori sono dodici. Oltre al deficit sono segnalate irregolarità sulle assunzioni. La dotazione organica prevista da decreto ministeriale del maggio 2022 è di 359 persone. Ma viene rilevato che "nonostante il significativo numero di assunzioni a tempo indeterminato effettuate", tra cui 11 stabilizzazioni, "non si è registrato un decremento di assunzioni a tempo determinato". La maggiore spesa del personale rispetto all’anno precedente è di oltre un milione.

Errori, omissioni, spese pazze. ma anche procedure d’acquisto che non hanno seguito l’iter di legge, tramite centrale di acquisto Consip o gara d’appalto. Nella relazione si portano ad esempio alcuni casi presi a campione per forniture di servizi e per l’organizzazione di trasferte. Tra queste la fornitura di legname per 120mila euro e voli charter per Malaga, Dubai, da un minimo di 44mila euro a un massimo di 140mila euro.

E poi pagamenti ritardati.

Ma soprattutto la gestione complessiva divenuta insostenibile. Per continuare a esistere il Maggio deve aprirsi alla città. Non solo concerti di musica classica e opere liriche, ma anche concerti rock, pop, matrimoni, aperitivi, ristorante aperto con musica live, aperitivi musicali. Le sale devono funzionare tutti i giorni tutto l’anno.

Ilaria Ulivelli