’Ho violentato mia moglie? Impossibile: è un rituale’

A giudizio 53enne kuwatiano. Lei è imparentata coi reali

"Io avrei violentato mia moglie? Impossibile. Nella nostra cultura non possono esserci rapporti sessuali contro la volontà della moglie perché sono preceduti da un rituale particolare: la donna deve prima profumarsi e vestirsi in un certo modo..". Così A.B.F, armatore kuwatiano di 53 anni, si è difeso nel corso delle indagini dopo il suo arresto per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale per aver costretto la consorte (che denunciò) ad avere un rapporto contro la sua volontà. L’uomo, difeso dall’avvocato Cesare Martucci, è sotto processo su richiesta del pm Beatrice Giunti. Fu arrestato dalla polizia la notte del 20 luglio 2018 in Borgo Santa Croce dove alloggiava la coppia in vacanza. Vicenda tenuta riservata per i protagonisti e i risvolti che avrebbero potuto ingenerare imbarazzi diplomatici. La vittima secondo il legale che seguì lei in particolare, è imparentata con la famiglia reale. Il Kuwait è una monarchia costituzionale, l’Emiro è capo dello Stato. Sullo sfondo un’area ricca di petrolio.

g.sp.

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