TERESA SCARCELLA
Cronaca

Guerra Israele-Iran. Firenze sorvegliata: decine gli obiettivi : "Il livello è altissimo"

Dal Duomo alle barriere a Ponte Vecchio, dai Consolati alla Sinagoga . Cresce l’attenzione dopo l’escalation in Medio Oriente, vigilanza rafforzata. .

Dal Duomo alle barriere a Ponte Vecchio, dai Consolati alla Sinagoga . Cresce l’attenzione dopo l’escalation in Medio Oriente, vigilanza rafforzata. .

Dal Duomo alle barriere a Ponte Vecchio, dai Consolati alla Sinagoga . Cresce l’attenzione dopo l’escalation in Medio Oriente, vigilanza rafforzata. .

Dal Consolato generale Usa (peraltro a rischio chiusura dopo la recente spending review) alla Sinagoga, dalla sede del Consolato d’Israele alle università americane, alle catene commerciali fino al Duomo, alla moschea e ai siti di interesse turistico: anche perché Firenze è storicamente una delle mete predilette dagli americani per vacanze e studio.

Livello di guardia innalzato anche in città in seguito all’escalation in Medio Oriente con decine di obiettivi sensibili, rigorosamente top secret (in Italia sono 29mila, di cui 10 mila sono infrastrutture e circa un migliaio i luoghi di interessi statunitensi e israeliani), vigilati da forze dell’ordine e militari di Strade Sicure. È la conseguenza fisiologica di un equilibrio diplomatico e geopolitico mondiale che si fa sempre più fragile e sottile. Dopo l’attacco di Israele nella notte tra il 12 e il 13 giugno ai danni dell’Iran, che ha suscitato una pronta reazione da parte della Repubblica islamica, ma soprattutto dall’entrata in scena domenicale degli Stati Uniti.

“Il martello di mezzanotte“ americano ha fatto impennare ulteriormente, in un effetto domino, i livelli di allarme. La maggior parte dei siti considerati a rischio – compresi i maggiori snodi infrastrutturali come aeroporto di Peretola e stazioni ferroviarie – erano già inseriti nell’elenco stilato all’indomani del 7 ottobre, il giorno dell’attacco di Hamas.

Elenco che viene aggiornato costantemente nel corso delle riunioni del Comitato per l’ordine e la sicurezza. L’ultima, presieduta dalla prefetta Francesca Ferrandino, si è svolta giovedì, proprio qualche giorno prima dell’attacco americano ai centri nevralgici iraniani, la prossima sarà domani, anche in concomitanza con le varie manifestazioni di protesta e per la pace annunciate in città in questi giorni. Se ne contano quattro solo in questa settimana. Sintomo di un’esigenza popolare che si fa sempre più forte.

La prefettura parla di "livello di attenzione altissimo" e di "costante confronto con le forze dell’ordine sugli obiettivi sensibili". Tutti gli operatori sono stati "sensibilizzati", fanno sapere. Proprio domenica, all’esito del Casa (comitato di analisi strategica antiterrorismo) e del Comitato per l’ordine e la sicurezza presieduto a Roma dal ministro Matteo Piantedosi, a tutte le prefetture è stata inviata una circolare chiedendo di rimodulare i dispositivi di vigilanza, potenziandolo su alcuni obiettivi, rivedendo le effettive necessità su altri in questo momento di tensione internazionale. I piani messi in piedi a livello nazionale prevedono poi un rafforzamento costante della sorveglianza anche nei luoghi pubblici ad alta frequentazione, siti di interesse che richiamano un gran numero di persone.

Dialogo costante aperto anche con la comunità ebraica che a Firenze ha sedi diplomatiche, religiose e interessi culturali. Un’attenzione particolare viene rivolta ai sistemi di protezione antiterrorismo passivi, con la verifica costante insieme al Comune circa il posizionamento delle barriere. Le ultime installate nei mesi scorsi hanno riguardato Ponte Vecchio.

Te.Sca.