REDAZIONE SIENA

Luoghi di culto ebraici. Sicurezza rafforzata dopo il lancio di missili. Fink: "Momento delicato"

Input del ministro Piantedosi ai prefetti: insieme alle forze di polizia va messo a punto il controllo degli obiettivi sensibili sul territorio. Non si esclude, a livello centrale, un’impennata dell’arrivo di migranti.

Input del ministro Piantedosi ai prefetti: insieme alle forze di polizia va messo a punto il controllo degli obiettivi sensibili sul territorio. Non si esclude, a livello centrale, un’impennata dell’arrivo di migranti.

Input del ministro Piantedosi ai prefetti: insieme alle forze di polizia va messo a punto il controllo degli obiettivi sensibili sul territorio. Non si esclude, a livello centrale, un’impennata dell’arrivo di migranti.

di Laura ValdesiSIENAPiù misure di sicurezza intorno a sinagoghe e ad altri potenziali obiettivi sensibili. Quali, ad esempio, luoghi di culto in generale. Si innalza il livello di attenzione nella nostra provincia, come nel resto d’Italia. Perché, come evidenziato subito anche dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, non si può escludere che si rimetta in moto il circuito che ha portato alcuni a radicalizzarsi. Fra i timori, sempre a livello nazionale, c’è anche quello di una lievitazione importante dei migranti. Affermazioni collegate alle tensioni e ai bombardamenti fra Israele e Iran che hanno reso il Medioriente una polveriera.

Un richiamo all’attenzione su tali fronti avviene periodicamente. Ma è chiaro che i recenti scontri fra Israele e Iran hanno messo ulteriormente in allerta le forze di sicurezza. Il prefetto, dunque anche quello di Siena, hanno ricevuto l’input di monitorare la situazione anche con particolare riferimento alle manifestazioni spontanee che si possono verificare. A partire da quelle Pro Pal, viene da pensare.

Massimo riserbo da parte di prefettura e forze di polizia sul tema. Certo è tuttavia che la questione del rafforzamento della sicurezza sarà messo sul tavolo da Matilde Pirrera durante la riunione del coordinamento con le forze dell’ordine insieme alle quali si deciderà il controllo del territorio. C’è Siena, indubbiamente, sotto la lente. La zona della Sinagoga, nel cuore della città. Un lavoro di prevenzione che interessa tutti i luoghi di culto ebraici che saranno super protetti e garantiti. "Anche nelle nostre comunità – le parole dell’Unione delle comunità ebraiche italiane – è massima allerta in raccordo con le forze dell’ordine a cui ribadiamo il nostro più profondo apprezzamento". Viene consigliato al contempo a tutti gli israeliani all’estero di fornire aggiornamenti su dove si trovano e sulla situazione.

"Purtroppo da tempo stiamo il più possibile attenti ma, devo dire, con una relativa serenità nei territori della Toscana e a Siena. Chiaro che ci troviamo di fronte a un momento di grande delicatezza a livello nazionale. Sappiamo che c’è stato un rafforzamento della sicurezza che riguarda la comunità e anche i luoghi di culto ebraici (sinagoga e cimitero del Linaiolo, ndr)", osserva il presidente delle comunità ebraiche di Siena e di Firenze Enrico Fink. Descrive la situazione di estrema ansia, a partire dal 7 ottobre, seguito dalla speranza di arrivare presto alla pace. Invece il nuovo fronte con l’Iran. "Siamo impotenti – aggiunge Fink – guardiamo quello che accade confidando che tutto quello a cui assistiamo finisca. Nessun eccidio: né da una parte, né dall’altra". Molti ebrei residenti nella nostra provincia hanno parenti in Israele per cui è facile immaginare lo stato d’animo in queste ore.

Le forze dell’ordine, oltre ad intensificare l’attività informativa, terranno la guardia alta anche su attività americane, vista la vicinanza degli Usa ad Israele, ma anche sui centri di preghiera islamici presenti nel Senese, dalla Valdelsa alla Val d’Arbia.