Gkn, la legge anti delocalizzazione divide

Confindustria boccia il decreto Orlando-Todde. Il collettivo di fabbrica: "Intervento a gamba tesa, la Toscana prenda le distanze"

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di Barbara Berti

Confindustria attacca il decreto Orlando-Todde, i lavoratori di Gkn aprono l’autunno caldo. Appena due giorni fa, dal palco del Meeting di Comunione e liberazione di Rimini, Carlo Bonomi, numero uno di viale dell’Astronomia, usava dure parole nei confronti del Ministro del Lavoro, il Dem Andrea Orlando, e della viceministra del Mise, la grillina Alessandra Todde. "Pensano di colpire con un dl le imprese sull’onda dell’emotività di due o tre casi che hanno ben altra origine e su cui dobbiamo intervenire", sono state le parole di Bonomi in riferimento alla norma che i ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico stanno preparando dopo i licenziamenti collettivi annunciati alla Gianetti Ruote in Lombardia e alla Gkn di Campi Bisenzio. Una legge che dovrebbe prevedere un "percorso obbligato" per chi decide di spostare all’estero la produzione e multe per chi non lo rispetterà. "Quella legge non punisce proprio nulla. Anzi, la sua principale debolezza è proprio nella parte sanzionatoria. Da quel che possiamo apprendere dai media, l’ultima bozza non comprende nemmeno più la sanzione del 2% alle aziende", replicano dal Collettivo di Fabbrica - Lavoratori Gkn.

Allo stabilimento di viale Fratelli Cervi le tute blu sono in assemblea permanente dallo scorso 9 luglio, giorno in cui la proprietà - il fondo inglese Melrose - annunciava via mail la chiusura della fabbrica e, di conseguenza, il licenziamento in blocco di 422 dipendenti. "La mail che ci è arrivata è stata forse scritta materialmente dagli avvocati di Melrose ma è stata scritta idealmente da tutti coloro, da quelle forze, che negli ultimi decenni hanno deregolamentato, attaccato, frustrato il mondo del lavoro" tuona il Collettivo di Fabbrica che, tornando sulla bozza del dl Orlando-Todde sostiene si tratti di "una legge che imporrebbe banalmente alle aziende un maggiore obbligo di preavviso. Non sarebbe una legge che impedisce le delocalizzazioni ma che ne proceduralizza l’attuazione. Una legge che nel suo spirito complessivo va esattamente in bocca a Melrose". Insomma, secondo i lavoratori Gkn la bozza del decreto è già all’acqua di rose ma "Confindustria interviene a piangere. E il Governo immediatamente ‘rincula’, aprendo alla discussione con Confindustria". Insomma, per il Collettivo di Fabbrica "quella di Bonomi è una dichiarazione di guerra, una entrata a gamba tesa in questa vertenza e quindi nelle vite nostre e dei nostri familiari. Ne discuteremo in assemblea e valuteremo di conseguenza nuove date e nuove scadenze di mobilitazione".

I lavoratori di Campi, infine, auspicando che "Confindustria Firenze e Toscana prendano le distanze da quanto detto da Bonomi", ricordano che Gkn Firenze non è un’azienda in crisi. "E’ stata trasformata in un prodotto finanziario e chiusa. La fabbrica reale potrebbe ripartire in qualsiasi momento. La transizione con l’elettrico non c’entra nulla. Le nostre produzioni ci sono e sono lì, sulle linee Stellantis".

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