L'Accademia dei Georgofili inaugura il suo 271esimo anno accademico

“Costante impegno per il progresso dell'agricoltura”, è stato sottolineato nel corso della cerimonia a Palazzo Vecchio

L'Accademia dei Georgofili

L'Accademia dei Georgofili

Firenze, 19 aprile 2024 - "E' stato un anno in cui i Georgofili hanno voluto ribadire con determinazione la loro vitalità attraverso un costante impegno per il progresso dell'agricoltura. Dall'altra parte, i Georgofili sono storicamente convinti che, per combattere l'ignoranza, la strada maestra sia quella dell'impegno civile a favore della cultura in generale, e del mondo scientifico in particolare".  Lo ha detto il presidente dell'Accademia dei Georgofili di Firenze Massimo Vincenzini, in occasione della cerimonia di inaugurazione, stamani a Palazzo Vecchio, del 271/o anno accademico.

"Abbiamo 271 anni ma li portiamo bene - ha scherzato Vincenzini -. Siamo molto attivi, vitali, presenti e questo mi fa molto piacere. L'ampia partecipazione a questa cerimonia lo testimonia, è una appartenenza fatta di scienziati e non è banale. In un momento in cui abbiamo bisogno di più scienza. Sono molto soddisfatto".

L'accademico Michele Pasca-Raymondo, presidente della sezione internazionale di Bruxelles, ha svolto la prolusione dal titolo 'L'agricoltura è ancora essenziale per lo sviluppo dell'Unione europea?'. Secondo Pasca-Raymondo "c'è un obbligo, almeno morale, di affrontare le questioni relative alla sicurezza alimentare con priorità assoluta". Serve "un recupero di fiducia nel rapporto tra Commissione e agricoltori, dal momento che gli agricoltori costituiscono un fattore indispensabile per la gestione del territorio e devono essere remunerati anche per la cura dello stesso e del paesaggio, per la necessaria prevenzione dei danni da fenomeni climatici estremi e per mantenere la vitalità dei territori rurali specie nelle aree interne".

Sul settore, ha concluso Pasca-Raymondo, "noi speriamo che tutte le promesse che sono state fatte in Europa e nei vari paesi che la compongono siano mantenute dopo le elezioni. Ci si deve render conto che l'agricoltura non è un settore industriale come gli altri ma ha rigidità perché la terra su cui si lavora ha certe caratteristiche".

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