
Cimitero di Peretola
Firenze, 3 marzo 2017 - DAI LUMINI elettrici alle grondaie passando per i portafiori. Niente che abbia i riflessi del rame è al sicuro: nemmeno le lettere incastonate sulle lapidi che riportano il nome dei defunti. È il bottino che negli ultimi tre mesi è stato trafugato dai predoni del cimitero di Peretola in via Stazione delle Cascine sotto la pancia del ponte all’Indiano. Un ritaglio di periferia pigiato fra la discoteca Manduca e il campo del Poderaccio, diventato un «bancomat» perfetto dal quale succhiare almeno una volta a settimana la maggior quantità possibile di oro rosso con blitz notturni, rapidi e martellanti. Ma soprattutto senza vergogna.
Quasi a sbattere sul muso dei residenti, che la mattina dopo si trovano a fare i conti con il passaggio delle cavallette notturne, un messaggio chiaro: qui comandiamo noi. Come nel caso dell’ultima visita arrivata un paio di settimane fa quando a finire nel mirino dei ladri sono state alcune lettere che riportavano nome e data di morte di un defunto. «UN OLTRAGGIO indecente – si sfogano i residenti – che non possiamo più tollerare. A questo punto aspettiamo solo che rubino le salme. Non sono state risparmiate nemmeno le docce di rame che sono state rimesse di plastica». L’ennesima offesa che da novembre, alla vigilia di Ognissanti, ha portato i residenti di Peretola a imbracciare la penna e far sentire la propria voce.
«NEGLI ultimi tre mesi – raccontano scegliendo l’anonimato – abbiamo dato via ad una petizione per dire basta a questo scempio». Il risultato è una raccolta record che oggi ha superato quota 800 firme per chiedere un’iniezione di sicurezza a Palazzo Vecchio che, a breve, sarà inviata all’amministrazione. Ma oggi, sempre secondo i residenti, al danno si rischierebbe di aggiungere la beffa. «Dalla fine dell’anno – dicono ancora – si è diffusa la voce che i custodi rischierebbero di diventare part-time». La paura è che i due addetti che dalle 8 alle 17 fanno la guardia alla struttura restino a sorvegliare soltanto la mattina. Una voce rimbalzata fino a oggi e in attesa di conferma o smentita da Palazzo Vecchio. «IN QUESTO modo – spiegano ancora i residenti e i fruitori del cimitero – il messaggio che arriverebbbe ai ladri è uno solo: venite e fate cosa vi pare, tanto a risarcire ci pensano le famiglie dei defunti. Ma al di là del danno la vergogna è che si toccano i sentimenti delle persone, soprattutto anziani che vengono qui a piangere i propri cari». Ai quali di eterno non è rimasto nemmeno il riposo.