
Un'immagine dell'invito all'iniziativa sui Fratelli Rosselli a Firenze
Firenze, 9 giugno 2017 - Ottant'anni fa, il 9 giugno 1937, venivano assassinati in Francia i fratelli Carlo e Nello Rosselli. Un omicidio firmato dai sicari della "Cagoule" (organizzazione fascista francese), ma voluto dal regime fascista di Mussolini. Carlo e Nello Rosselli sono nati a Roma, ma ancora bambini si trasferiscono a Firenze con la madre, Amelia Pincherle Rosselli, ed è nel capoluogo fiorentino che si formano e proprio qui le loro salme vengono traslate da Parigi al cimitero di Trespiano.
Così, visto il legame forte con Firenze appare naturale il ritorno dell'Archivio Rosselli nel capoluogo toscano e, più precisamente, nell'Archivio di Stato. L'iniziativa sarà presentata venerdì 9 giugno alle 11 e sarà seguita dall'inaugurazione della mostra "I Rosselli, una famiglia tra Risorgimento e antifascismo" che sarà visitabile all'Archivio di Stato fino al 23 giugno".
"Ebbi tre figli; li educai ad amare giustizia e libertà e per avere amato giustizia e libertà uno morì in guerra e due furono assassinati". Carlo Rosselli è, appunto, uno di questi figli di Amelia e questa educazione all'amore per Giustizia e Libertà (come si chiama significativamente l'omonimo movimento antifascista che fonda nel 1929) è davvero al centro dell'azione politica e della sua vita; spezzata insieme a quella del fratello Nello dall'agguato mortale.
Nato il 16 novembre 1899 a Roma, Carlo Rosselli si forma intellettualmente e politicamente a Firenze; entrando in contatto con figure come Gaetano Salvemini ed Ernesto Rossi; divenendo uno dei più attivi esponenti dellantifascismo italiano. Proprio con Salvemini e Rossi; Carlo e Nello fondano nel 1925 il bollettino clandestino "Non mollare". In seguito Carlo è arrestato e confinato a Lipari (1927) da dove fugge nel 1929 alla volta di Parigi. Qui fonda "Giustizia e Libertà" e nel 1930 pubblica "Socialismo Liberale".
Fervente antifascista (impegnato anche nella guerra di Spagna) Carlo Rosselli è un ammiratore del laburismo inglese, è un convinto europeista ed è decisamente anti-marxista e anticomunista. Così, il suo pensiero viene sprezzantemente definito "fascismo dissidente" da Palmiro Togliatti. La storia, invece, vede Rosselli combattere con ogni sforzo il regime fascista sino a pagare con la vita la sua coerenza. Le parole fatte scrivere da Piero Calamandrei sulla tomba dei fratelli Rosselli a Trespiano sono un efficace ritratto del loro impegno e della loro attualità: "Carlo e Nello Rosselli, Giustizia e Libertà. Per questo morirono, per questo vivono."