Foto McCurry e l’infanzia Cento scatti di emozioni

La mostra del celebre fotografo americano apre domani agli Innocenti. Autore di opere iconiche, come il celebre ritratto della bimba afghana nel 1984.

"Steve McCurry Children", la nuova mostra dedicata all’infanzia del celebre fotografo americano, aprirà domani al pubblico al Museo degli Innocenti di Firenze con 100 fotografie mai esposte prima in Europa, realizzate in quasi cinquant’anni di attività e che ritraggono bambini da ogni angolo del mondo in scene di vita quotidiana. "Steve McCurry è una delle figure più importanti della fotografia contemporanea, autore di opere iconiche. – sottolinea la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini - Nei suoi scatti, nei volti che ritrae, così vividi e intensi, si può intuire il suo modo di guardare il mondo, la sua capacità di catturare con la sua macchina le tante e complesse sfaccettature dell’umanità".

"Per gli Innocenti - aggiunge la presidente dell’Istituto Maria Grazia Giuffrida - è un onore ospitare la prima mostra tematica dedicata all’infanzia di uno dei fotografi più conosciuti e amati di sempre. La rassegna ha la particolarità di offrire non soltanto una splendida galleria di immagini, ma anche uno spunto di riflessione circa la responsabilità che abbiamo tutti noi verso le nuove generazioni". Una galleria di ritratti sorprendenti che racconta l’infanzia in tutte le sue sfaccettature con una caratteristica comune a tutti, lo sguardo dell’innocenza, e che si concretizza proprio nel luogo simbolo dell’infanzia, l’Istituto degli Innocenti di Firenze che da oltre 600 anni si occupa di promuovere e tutelare i diritti dei più piccoli. I bambini immortalati dall’obiettivo di McCurry sono diversi per etnia, abiti e tradizioni ma esprimono lo stesso sentire con la loro inesauribile energia, gioia e capacità di giocare persino nei contesti più anomali e difficili. Basti pensare alla celebre piccola afghana ritratta in un campo di rifugiati nel 1984, divenuta emblema delle condizioni patite nei territori di guerra prima ancora che le Nazioni Unite stilassero la Convenzione sui Diritti dei Bambini, entrata in vigore nel 1989.

La mostra, visitabile fino all’8 ottobre, inizia con una straordinaria serie di ritratti e si sviluppa tra immagini di guerra e di poesia, di sofferenza e di gioia. Il visitatore seguirà idealmente McCurry nei suoi viaggi attraversando India, Birmania, Giappone, Africa fino al Brasile, entrando in contatto con le etnie più lontane attraverso le condizioni sociali più disparate.

Rossella Conte

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