EMANUELE BALDI
Cronaca

Dem soddisfatti (ma sottovoce). La voglia di centro vera sorpresa

L’ex rottamatore Renzi a mille: "Può avvenire il miracolo", per Danti di Avs "si può ancora crescere". FdI tiene il punto: "I cittadini daranno fiducia ai programmi". Forza Italia gongola con cautela.

L’ex rottamatore Renzi a mille: "Può avvenire il miracolo", per Danti di Avs "si può ancora crescere". FdI tiene il punto: "I cittadini daranno fiducia ai programmi". Forza Italia gongola con cautela.

L’ex rottamatore Renzi a mille: "Può avvenire il miracolo", per Danti di Avs "si può ancora crescere". FdI tiene il punto: "I cittadini daranno fiducia ai programmi". Forza Italia gongola con cautela.

Soddisfazione viva (non tra i pentastellati) ma distillata con prudenza nel campo largo e boccone amaro ingoiato con ostentata fiducia di una remuntada dell’ultim’ora in casa centrodestra. Questo il quadro all’indomani della pubblicazione del sondaggio dell’istiuto Noto, commissionato da Qn La Nazione, in vista del voto regionale di ottobre. Possono sorridere il governatore uscente Eugenio Giani, dato al 58%, ("Un segnale forte e chiaro: mi sento motivato") e il suo Pd che si attesterebbe su un 36% che va oltre le più rosee previsioni. Sulla carta bene Avs all’8% che per Dario Danti, segretario regionale di Sinistra Italiana "può ancora crescere".

Stessa percentuale per i riformisti civici a trazione renziana. L’ex Rottamatore affida il suo pensiero a un passaggio dell’ultima E news: "Con un passo indietro di tutti per prendere la rincorsa insieme può accadere il miracolo". Non scintillano il Movimento, dato al 5%, ma Irene Galletti è fiduciosa ("Nel 2020 ci davano sotto il 3% e raddoppiammo..."). Sulla sponda opposta gongola Forza Italia (9%) con il segretario regionale Marco Stella che parla di "crescita costante" storce il naso FdI sotto quota 20, cioè al 19%, (ma il coordinatore della campagna Francesco Michelotti dice che "i cittadini alla fine daranno fiducia ai nostri programmi") e attende la Lega, data al 6,5%. Toscana Rossa, all’1,5%, confida nella sorpresa.

Nonostante la percentuale (semi) bulgara attribuita dal sondaggio – il 36%, quattro punti in più rispetto alle Europee ’24 e per di più con la ’convivenza’ della civica di Giani – ai dem sulla carta dovrebbero toccare ’solo’ 16 seggi. O forse diciassette.

Di fatto cinque o sei in meno rispetto al Consiglio regionale uscente dove i 24 scranni di maggioranza sono stati divisi tra i 22 del Pd e i 2 di Italia Viva.

Con i listini bloccati (e maldigeriti) – delle 16 o 17 poltrone infatti ne vanno sottratte già tre al pronti-via. Stando al sondaggio e stimando un’affluenza poco superiore al 50% i dem potrebbero ottenere quattro seggi negli altrettanti collegi fiorentini e uno scranno ciascuno nelle altre province (fatta eccezione per Massa comunque ’tutelata’ dal listino bloccato). Avs farebbe tre eletti, uno a Firenze, uno a Pisa e il terzo potenzialmente a Livorno. Anche un riformista uscirà dal collegio fiorentino, gli altri forse tra Pisa e Lucca.

E i due pentastellati? Uno nel capoluogo di regione e l’altro tra Pisa e Livorno, più facile nel collegio della prima visti gli screzi labronici.

Centrodestra. Otto o nove consiglieri eletti tra i meloniani, con Firenze (che dovrebbe fare due eletti ma solo a livello provinciale) al centro della disfida. Quasi tutte le province potrebbero avere un esponente ma certe sono forse solo Arezzo, Livorno, Lucca Pisa e Prato. Forza Italia di Marco Stella che potrebbe portare tre rappresentanti in consiglio. Due scranni, o forse tre, alla Lega (uno è bloccato).

Da notare un risveglio centrista complessivo che porterebbe la percentuale totale vicina al 20%. Massimo Morisi, già professore ordinario di Scienze Politiche: "Ci sarebbe il desiderio di un po’ di equilibrata saggezza nella rappresentanza politica e di concretezza e pacatezza nel giudizio".