LUCA SCARLINI
Cronaca

Forzano risponde a Targioni-Tozzetti. Dura presa di posizione per la Cavalleria Rusticana. E la minacca di non scrivere più

Il noto drammaturgo racconta su "La Nazione" il 21 marzo del 1920 per puntualizzare il suo ruolo decisivo nella composizione del libretto dell’opera. Con un attacco a Mascagni.

Forzano risponde a Targioni-Tozzetti. Dura presa di posizione per la Cavalleria Rusticana. E la minacca di non scrivere più

Forzano risponde a Targioni-Tozzetti. Dura presa di posizione per la Cavalleria Rusticana. E la minacca di non scrivere più

Il prof. Targioni-Tozzetti aveva finora fatto in questa noiosissima commedia la parte di servo muto. Era l’unica parte possibile per lui. A un tratto, improvvisamente, come Don Bartolo quando smette di essere una statua, ha cominciato a discorrere. Rispondiamogli : Arrigo Boito tacque oltre cinquanta anni dopo il Mefistofele per scrivere il Nerone. Il prof. comm. Giovanni Targioni-Tozzetti ha taciuto trenta anni come librettista per quindi arrivare ad essere collaboratore (dice lui) del libretto del Piccolo Marat. Bella carriera! Senta, mi usi un favore personale il prof. comm. Giovanni Targioni-Tozzetti: scriva un libretto originale, una commedia, una operetta, una qualunque... cosa teatrale, la faccia rappresentare, e poi si ride. E lo sa perchè sono sicuro che poi si ride? Perchè io posso garantirgli e giurargli sui santi evangeli che di situazioni teatrali, lui, non ne capisce nulla. E lo sa perchè gli posso garantire e giurare che di situazioni teatrali non ne capisce nulla? Perchè ha dimostrato di non capire il ridicolo della situazione in cui si è trovato in questa faccenda, perchè ha dimostrato di non aver ancora capito la psicologia (sia pur complessa) del M.o Pietro Mascagni dopo trenta anni che lo conosce! Questo povero signore ha preso sul serio la parte di collaboratore (dice lui) del Piccolo Marat. Questo povero signore non ha capito che egli non serviva ad altro che a dar modo al M.o Mascagni di sfogare un quarto d’ora di malumore verso di me causato da ragioni.... esistenti solo nella fantasiosa immaginazione dell’illustre maestro, ma che in ogni modo non hanno nulla a che vedere con la rivoluzione francese. E lo sa, questo povero signore, perchè il M.o Mascagni ha preso a nolo lui in questa impresa? Glie lo dico io: l’ultimo scalzacane di cantastorie ambulante fra quelli che girano per le Fiere a raccontare agli evoluti villici le grassoc- cie "avventure del cappellano che balla il foxtrott con la Isolina detta la bionda", l’ultimo di questi signori, se fosse stato chiamato dal M.o Mascagni per fare quello che ha fatto il letterato Giovanni Targioni-Tozzetti, sa come avrebbe risposto, presa coscenziosa visione della cosa? Avrebbe risposto così: "Senta, illustre maestro, Lei ha musicato due atti e sette decimi di atto su versi di Forzano; francamente non si troverà una persona di buon senso che si possa convincere Forzano non sappia scrivere gli altri tre decimi di un atto del suo libretto. Ci si fa ridere dietro. D’altra parte questo è un soggetto originale di Forzano, uscito dalla sua fantasia, un soggetto che deve essergli costato un non lieve lavoro di ricerche storiche perchè ogni episodio che incornicia il dramma, suo, originale, resiste al più. rigoroso controllo storico; ora, con quale coscienza io posso venire gli ultimi cinque minuti ad assumere la parte di collaboratore? Ella dice che Forzano non finirà mai il libretto perchè non deve (?) finirlo, perchè è comandato (?). Si calmi, maestro, lei sa perfettamente che queste son cose pazze che lei dice e scrive senza pensarle; in ogni modo facciamo una cosa, chiami Forzano, parliamoci insieme e io mi metterò d’accordo con lui".

Così avrebbe parlato non dico Zaratustro, ma l’ultimo scalzacane di cantastorie ambulante etc. etc. che avesse sentito un po’ di rispetto per sè e per l’opera dell’ingegno altrui. Ma il nominato Targioni Giovanni, che, ripe- to, e nella vita e per ciò nel teatro non si rende conto delle situazioni umane e teatrali, ha perso il cervello e l’ha perso al punto che quando Ernesto Serao, con finissimo umorismo napoletano si diverte a pigliarsi il prof. Targioni- Tozzetti e a vestirselo da.... Cyrano di Bergerac, questo povero signore si mette a sorridere di un ineffabile sorriso di compiacenza e a dondolare lentamente la testa in avanti per dire si sì, e si lascia appiccicare il naso finto e mettere il pennacchio e il golettone a gale dell’eroe-poeta sventurato in amore e con questa po’ po’ di mascheratura, in piena quaresi- ma, Giovanni Targioni-Tozzetti, professore all’Accademia, commendatore ed ex Sindaco, si mette a girellare sulle colonne della Nazione senza accorgersi.... che è roba da torsolàte.