Vicchio, 26 marzo 2024 – A Vicchio la battaglia ai dossi artificiali sulle strade locali, che nei mesi scorsi si è combattuta a suon di petizioni, si è trasformata in guerriglia. Sono infatti scattati i primi atti di sabotaggio: da qualche tempo, alcuni vandali si dilettano a smontare, del tutto o in parte, questi rallentatori, che l’amministrazione comunale installa per limitare la velocità nelle strade che portano alle frazioni. Gesti che potrebbero essere anche molto pericolosi per la sicurezza delle auto e soprattutto delle moto in transito.
"È già la terza volta che succede - spiega il sindaco, Filippo Carlà Campa - e denunciamo i rischi di questi comportamenti. Abbiamo dossi sulle strade di Gattaia, Molezzano, Cistio, Rupecanina. Noi li installiamo e poi riceviamo segnalazioni che sono stati manomessi, e dobbiamo intervenire per ripristinarli. È successo di recente anche nella zona del Ponte a Vicchio, ma sono comportamenti molto pericolosi per gli automobilisti e per i motociclisti".
Gli ultimi episodi si sono registrati nei pressi di Molezzano. Qui si incrociano quattro strade che portano a diverse frazioni, e su tutte i dossi installati sono stati sabotati. A quello che si trova nel tratto che arriva da Le Caselle, ad esempio, è stato tolto un settore nella parte destra. Ad altri, sempre nella zona, è stata smontata la parte sinistra, altri ancora sono stati smontati, in maniera peraltro molto pericolosa, a pezzi alterni. Atti che si instaurano su una situazione già complicata.
Nei mesi scorsi, infatti, la popolazione si era divisa in merito all’opportunità di questi dissuasori. Tra chi li chiedeva in nome della sicurezza stradale e chi ne sottolineava i danni per le auto. "Prima - spiega Carlà - è stata fatta una raccolta di firme per chiederne l’installazione. Poi altri cittadini ne hanno promossa una per toglierli. In seguito a questa seconda raccolta, abbiamo fatto un incontro con i cittadini e ne abbiamo anche tolti due. Il problema - aggiunge - è che in quelle strade bisogna ridurre la velocità. È una questione di senso civico. L’altro giorno, ad esempio, mi ha chiamato una signora chiedendomi di fare qualcosa, perché davanti alla sua casa le auto passano a ottante chilometri orari, in una strada di campagna".