
Il tifo viola (foto Germogli)
Firenze, 24 maggio 2023 - Bandiere viola a ogni angolo e un unico discorso che si propaga in tutte le piazze e i bar della città. Dopo 9 lunghi anni di attesa, oggi la Fiorentina torna a giocarsi una finale di Coppa Italia, per una di quelle serate che farà fermare completamente Firenze, sospesa a soffrire insieme ai giocatori in maglia viola. Alle 21, infatti, la squadra di Vincenzo Italiano scenderà in campo all’Olimpico di Roma per sfidare la più blasonata Inter, con il malcelato sogno di riportare un trofeo sulle rive dell’Arno. L’eccitazione è altissima, come dimostra anche la massiccia presenza di maxischermi in città, dove si raduneranno quelli che preferiscono la compagnia alla tv di casa sintonizzata su Canale 5. Saranno almeno 25mila i sostenitori, in un Olimpico praticamente esaurito, in partenza alla volta di Roma per riempire la Curva Sud, divisi tra i circa 100 pullman organizzati, le auto e i treni, come una grande marea viola che tingerà la capitale.
Per quelli che invece hanno deciso di non lasciare Firenze, o magari non sono riusciti a trovare un tagliando, le zone cerchiate sulla mappa sono almeno 8. Il parco dell’Anconella, l’Habana 500, il Fiorino sull’Arno, la Toraia, Le Murate, Light di Campo di Marte, l’Off Bar alla Fortezza e l’Ultravox alle Cascine: sono questi i luoghi dove sarà possibile vedere la partita gratuitamente e all’aria aperta, otto aree dell’estate fiorentina che verranno invase da bandiere, sciarpe, maglie e tanta voglia di incitare la squadra. Difficile fare una stima del numero di persone che affolleranno le vie della città, ma è facile pensare che si superi la decina di migliaia, divisi tra tutte le aree.
A Firenze e provincia mercoledì 24 maggio esce in edicola il fascicolo di 24 pagine dedicato alla Fiorentina in abbinamento gratuito con la copia de La Nazione.
9:15 | Inizia la trasferta | Tifosi viola in partenza per la finale di Coppa Italia. I pullman, radunati in via Generale Dalla Chiesa, sono in partenza per Roma con striscioni e bandiere. E c’è già chi intona cori |