
Faentina. Senza pace: "Salviamola"
Salviamo il plastico della Faentina. Sicuramente una ricostruzione fedele della storia e del territorio (in foto), attraverso il lavoro minuzioso di decine di persone. Un vero e proprio capolavoro, la cui realizzazione è iniziata nel 1976 in scala uno a dieci. Per un certo periodo questa panoramica è stata conservata ed esposta in un capannone nella zona del dopolavoro ferroviario, in cia Paesello. Poi è arrivato lo sfratto: tutto è stato sistemato accuratamente in scatoloni e trasferito in piazza dell’Unità, all’interno di stanze della Regione, dentro palazzo Cerretani. Ora anche da quel posto il plastico deve andarsene. Il rischio è che ben 46 anni di lavoro e d’impegno - oltre che di passione e di grande abilità - da parte dei Modellisti Ferroviari Fiorentini e di molti volontari vadano spariti. Il plastico ricostruisce fedelmente il treno e la sua linea Faentina, con tanto di stazioni a Rufina, Contea e Dicomano. Fiumi, ponti, colline, passaggio, binari, case, auto, strade ed - addirittura - veri passeggeri immortalati durante la realizzazione del plastico: avvicinandosi con lo sguardo tutto è davvero molto vicino alla realtà. Dalla consigliera metropolitana e comunale di Pontassieve della Lega, Cecilia Cappelletti, arriva un appello ai sindaci di Rufina e Dicomano perché quest’opera non vada perduta. "Lancio un appello ai Sindaci di Rufina e Dicomano affinchè le Amministrazioni possano trovare uno spazio per ospitare un’opera unica nel suo genere". Da parte dei sindaci c’è grande disponibilità: "Concordiamo perchè il plastico è un elemento di storia e cultura del nostro territorio. Siamo disponibili a lavorare per trovare una sede adeguata e definitiva nelle nostre zone". Ormai c’è poco tempo. Ma l’impegno di tutti per non vedere morire cosi ‘Visto dal Treno’ - questo il titolo che è stato dato all’opera - è davvero ai massimi livello.
Leonardo Bartoletti