REDAZIONE FIRENZE

F-Light, monumenti e polemiche Ora nel mirino lo spazio agli sponsor

Dopo il nostro dibattito le reazioni sui social e l’attacco in consiglio comunale. La replica: "Sono pochi secondi"

Il logo su Ponte Vecchio

Le luci di F-Light, il festival che ogni anno illumina le feste natalizie dei fiorentini, si sono appena spente, ma non la polemica che ha accompagnato questa edizione che ha acceso alcuni fra i più importanti e rappresentativi monumenti fiorentini con giochi di luce e installazioni luminose artistiche dall’8 dicembre al 9 gennaio.

Stavolta sono stati i social a scatenarsi pubblicando non i video ma le immagini statiche dei loghi degli sponsor della manifestazione proiettati su Ponte Vecchio e sul loggiato dell’Istituto degli Innocenti. Così l’immagine del logo di una delle aziende sostenitrici ha scatenato in alcuni l’indignazione. Di fatto F-Light, Firenze Light Festival viene promosso dal Comune di Firenze e organizzato da Mus.e ed è realizzato con il contributo di Camera di Commercio e il sostegno di alcuni sponsor come Terna, American Express, Unicoop Firenze, EuroAmbiente Green solutions e Firenze Smart.

Il video che scorre su Ponte Vecchio e in piazza Santissima Annunziata ha una durata di 20 minuti e, nei titoli di coda, appaiono gli sponsor che lo rendono possibile.

Anche se la manifestazione data ormai diversi anni, solo in questa edizione c’è stato chi ha voluto stigmatizzare le immagini postandole su twitter. Contro "lo sfruttamento indebito di luoghi rappresentativi di Firenze".

Pronto a ricinguettare l’indignazione è stato Tomaso Montanari: "Povera #Firenze umiliata e prostituita". Commento subito ripreso dall’abate di San Miniato, Bernardo Gianni ("Basta, basta, basta!"). Proprio l’abate, del resto, aveva dato vita nei giorni scorsi al dibattito sul tema (ripreso e seguito dal nostro giornale) lanciando un invito all’austerità. Durante l’omelia del primo gennaio dal pulpito della sua basilica aveva toccato proprio il tema della luce, quella che viene da Dio, invitando a distinguerla con estrema chiarezza dalle "luminarie" dei giorni natalizi, comprese la ruota panoramica della Fortezza e la facciata della sua Basilica. L’abate ha infatti chiesto di "spengere quel genere d’illuminazione che non esalta l’austera bellezza di San Miniato" richiesta subito accolta da Silfi.

Lunedì la vicenda è atterrata anche sui banchi del consiglio comunale grazie a Antonella Bundu e Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune che hanno rivolto una domanda di attualità sull’argomento. "Riteniamo del tutto inopportuno – hanno commentato i due consiglieri – che un circuito di carte di credito possa vedere il proprio logo sull’Istituto degli Innocenti, per citare un esempio dei casi che più stanno indignando la cittadinanza (non solo la sinistra)". E dal loro punto di vista poco importa la specifica di Mus.e spiegata dall’assessore Gianassi ("non è pubblicità, ma la semplice identificazione degli sponsor e dura pochi secondi"): "Il risultato – insistono – non cambia. Ci sono enti privati che possono vedersi sponsorizzati su edifici costruiti secoli fa. Non c’è un criterio sui contenuti di ciò che appare negli spazi urbani. Sono piazze comuni, immobili importanti, luoghi pieni di storia: meritano una considerazione completamente diversa. È molto più di un gioco di luci. Si tratta di parti pubbliche ridotte a spazi per la promozione privata". Tutto da valutare invece il differente valore di un’immagine statica che enfatizza il logo e la dinamicità dei frame di un video che lo rendeno molto meno evidente.

Pa.Fi.