Ex Sirac, la nuova vita è più vicina. Anticipata di vent’anni la bonifica

Grazie ad un nuovo accordo tra Regione e Comune mancano solo da identificare l’imprese affidatarie

Ex Sirac, la nuova vita è più vicina. Anticipata di vent’anni la bonifica

Ex Sirac, la nuova vita è più vicina. Anticipata di vent’anni la bonifica

Cinque aziende per l’appalto di bonifica dell’ex Sirac. Sta arrivando alle fasi conclusive la procedura per scegliere l’azienda o il raggruppamento temporaneo d’imprese che avranno l’incarico di ripulire la falda all’altezza di San Colombano. In base alla determina del dirigente del settore, alla valutazione tecnica sono state ammesse: A.C.R. di Reggiani Albertino; il Gruppo Itq; i raggruppamenti Wolftank Dgm - Materia 3; Teseco Bonifiche - Ingegno P&C; Sarpi Milano - Ambiente SpA. Serviranno quasi 3 milioni di euro per bonificare l’area ex Sirac. Si tratta di un’ex azienda farmaceutica, sostituita adesso dalla Molteni. Comune e Regione Toscana hanno siglato un accordo per arrivare a definire una situazione che va avanti ormai da troppo tempo. In particolare, l’accordo integra quello del 2014 prevedendo l’utilizzo di nuove tecnologie finalizzate alla bonifica del sito e della falda acquifera sottostante. In base all’intesa, risolutiva di una situazione ambientale che da decenni continuava a compromettere la falda (rendendola inutilizzabile) e limitando lo sviluppo edilizio e produttivo dell’area, prevede che l’azienda Molteni, pur non responsabile del danno ambientale in essere, si faccia carico dell’onere reale della bonifica, partecipando alle spese per il recupero della zona. Molteni si deve occupare del progetto esecutivo, mentre la Regione Toscana si farà carico del costo stimato di 2,6 milioni di euro.

Il Comune di Scandicci infine ricopre il ruolo di soggetto attuatore dell’opera, oltre a contribuire con 50mila euro alle spese. Molteni effettuerà anche dei test pilota utilizzando una tecnica innovativa, cioè l’iniezione nel terreno di reagenti per la biodegradazione delle sostanze inquinanti presenti, e saranno scavati ‘pozzi di barriera’ per arginare l’area interessata dalla contaminazione. Il piano di bonifica a tre, coinvolgendo il soggetto privato, è il primo caso in Italia nel quale si applichi, all’azienda che è subentrata nel sito inquinato, il concetto di ‘onere reale’ senza aspettare che il sito stesso sia stato prima bonificato. In questo modo si anticipa il contributo di circa 20 anni e si sbloccano l’attività edilizia e produttiva in un’area ferma da decenni.