REDAZIONE FIRENZE

Ex Gkn senza pace Il giudice civile manda gli atti alla procura sullo stato di crisi

Chiede ai pm di verificare la situazione e sospende i decreti ingiuntivi: incubo fallimento. Il liquidatore ai dipendenti: "A dicembre scade la Cig. L’impossibilità di vendere gli asset ha causato problemi".

Ex Gkn senza pace Il giudice civile manda gli atti alla procura sullo stato di crisi

Potrebbe intervenire la Procura di Firenze sull’intricata situazione dell’ex Gkn di Campi, ora Qf in liquidazione. Il giudice dell’esecuzione, Giovanna Mazza, decidendo di congelare al momento le procedure di esecuzione dei decreti ingiuntivi pendenti che le tute blu avevano presentato e ha trasmesso gli atti alla magistratura penale per verificare eventuali elementi in merito allo stato di "crisi e di insolvenza". Il provvedimento arriva nello stesso giorno in cui il liquidatore avverte i dipendenti: "Il 31 dicembre scadrà la Cigs senza alcuna possibilità di ulteriore rinnovo". In questi giorni intanto l’Inps sta provvedendo a mettersi in pari con i pagamenti arretrati della cassa integrazione (dopo le verifiche dovute anche ai riconteggi per gli aventi diritto): ieri i mesi di aprile, oggi maggio e il 24 luglio dovrebbe arrivare giugno. Ma la storia a luci e ombre dello stabilimento campigiano occupato potrebbe riservare ulteriori novità ed è in continua fibrillazione, anche sul piano giudiziario.

"Attualmente presso la Sezione Esecuzioni Mobiliari e presso terzi risultano pendenti oltre 50 procedure esecutive individuali" si legge nell’atto del tribunale. Secondo la giudice, però, "i casi già pendenti innanzi al Tribunale di Firenze – Sezione Esecuzioni mobiliari e anche quelli futuri di prossima sicura iscrizione vengano trattati in modo unitario nell’ambito della procedura concorsuale da ritenersi quale sede più appropriata al soddisfacimento, anche solo in forma graduale e percentuale, del ceto creditorio". Ma non solo. La giudice chiede al procuratore della Repubblica di fare sulla situazione di Qf visto che apparirebbero presenti la situazione di crisi d’impresa e lo stato di insolvenza che dimostrano un "evidente stato di ‘sovraindebitamento’ della società". Ai pm si sarebbero rivolte anche le Rsu ex Gkn presentando un esposto lungo e dettagliato. La verifica dello stato di insolvenza è solitamente il primo passo verso il fallimento. Ma a chi gioverebbe? Lo stesso liquidatore Gianluca Franchi non nasconde che la situazione è tutto fuorché rosea. Scrive nella lettera: "Il Collettivo di Fabbrica, unitamente alla Rsu e persone estranee all’azienda hanno definitivamente segnato l’impossibilità di una riconversione quando non hanno permesso in maniera illegittima lo sgombero dei rottami il 7 novembre 2022, mentre nel frattempo si organizzavano eventi politico-culturali in maniera del tutto non autorizzati, dando l’immagine di una fabbrica ormai trasformata in centro sociale". Tra le cause della crisi finanziaria, che ha reso difficoltosi alcuni pagamenti negli ultimi mesi, il liquidatore cita anche "le cause condotte, circa 250, da alcuni di voi per l’ottenimento di uno stipendio anziché la Cigc, quando non era stata autorizzata che hanno ottenuto il blocco dei conti correnti della società e pignoramenti su macchinari". "Pignoramenti e vendite giudiziarie che stanno facendo uscire macchinari a prezzi ridicoli, quando se avessimo potuto venderli a valore di mercato, avremmo fatto fronte senza problemi, ad ogni esigenza dell’azienda". Ma per farlo servirebbe poter entrare in fabbrica e monetizzare i rottami e gli asset.

Barbara Berti