BARBARA BERTI
Cronaca

Ex Gkn, la torre resta occupata "Vogliamo passi avanti concreti"

Dura nota del Collettivo di fabbrica: "Dobbiamo avere la certezza dei pagamenti e chiarezza su quali siano". Critiche alle istituzioni: "Prefetto e ministro del lavoro chiedano conto all’azienda delle sue azioni". .

Ex Gkn, la torre resta occupata "Vogliamo passi avanti concreti"

di Barbara Berti

Sulla Torre di San Niccolò a oltranza. E chissà che l’anniversario dei due anni di chiusura della fabbrica non si celebri proprio dall’alto di Firenze. I lavoratori ex Gkn di Campi Bisenzio, ora Qf in liquidazione, non hanno alcuna intenzione di concludere la protesta che da venerdì scorso li ha portati sulla cima di uno dei luoghi simbolo della città.

Nonostante il monumento sia avvolto da un cantiere in ristrutturazione – dove pare che ieri mattina siano passati degli operai della ditta a prendere dei materiali e attrezzi e poi andati via subito – venerdì scorso, passando dal retro, una delegazione Rsu ex Gkn si è recata sulla vetta della torre. ‘Armati’ di sacchi a pelo e vivande, a turno, quattro operai presidiano la torre in segno di protesta: da oltre otto mesi non ricevono gli stipendi (e nemmeno le buste paga), la cassa integrazione "regalata dal governo a Borgomeo" (parole della Rsu) ancora non è arrivata nonostante sia stata sbloccata a maggio e la reindustrializzazione è solo sulla carta. Le rassicurazioni ricevute non bastano. "Siamo stati contattati dalle istituzioni. Ci hanno detto che ‘la cassa è stata sbloccata’ e ‘mercoledì arrivano i pagamenti’. Questo di per sé ancora non vuole dire nulla. E dimostra che Prefettura e Ministero del Lavoro sulla nostra vicenda non capiscono niente o fanno finta di non capire" si legge nella dura nota diffusa dalla Rsu ex Gkn che ieri ha "incontrato la direzione dell’Inps. La prefettura, invece, non ci ha ricevuto".

"La nostra azione ha smosso il Ministero e Inps nel chiedere i flussi a Qf, passaggio necessario per pagare la cassa" fa sapere la Rsu. E aggiunge: "Qf ha fornito finora i flussi fino a gennaio 2023. Secondo quanto appreso, il consulente sul lavoro che segue Qf sarebbe incapace di fornire il resto dei flussi. Improvvisamente però ci è stato detto che domani (oggi, ndr) l’azienda consegnerebbe i flussi di febbraio e in questa settimana consegnerebbe i flussi di marzo, aprile, maggio. In teoria mercoledì dovrebbe arrivare in pagamento un pezzo della cassa di ottobre, novembre, dicembre e gennaio". Gli operai hanno chiesto "un tavolo congiunto tra Inps, istituzioni, ispettorato del lavoro, Inail per creare una regia che traghetti 300 famiglie fuori dal disastro Borgomeo e del liquidatore Franchi".

Nella giornata di ieri è arrivata la solidarietà anche del governatore Eugenio Giani (dopo quella espressa dal consigliere Valerio Fabiani che ha convocato un tavolo per giovedì alle 11 in Regione). "Cercherò di attivarmi a Roma, al ministero affinché perché si possa dar seguito alla loro giusta rivendicazione sia per quello che riguarda l’aspetto remunerativo, sia per quanto riguarda l’aspetto della prospettive dell’azienda e mi sembra che si possa muovere qualcosa" le parole di Giani.

Ma anche queste, per le tute blu, non sono sufficienti. Gli operai chiedono atti concreti, vogliono passi avanti "veri" perché di tavoli e promesse in questi due anni ne hanno visti e sentite tante. "Il tema è avere certezza di questi pagamenti, ma non solo. In una frase, la violenza di Qf verso questo territorio deve cessare" tuona il Collettivo di Fabbrica.