
Riflessioni in corso sull’area ex Cnr a Scandicci (FotocronacheGermogli)
"Ai proprietari delle aree dell’ex Cnr ho chiesto disponibilità a valutare possibili integrazioni per alzare il livello del progetto". Poteva sembrare stallo sul completamento della città, in realtà c’è una discussione aperta per ridiscutere funzioni e qualità del progetto. E’ chiaro, l’iter urbanistico è concluso. La ricomposizione fondiaria è stata firmata e la vecchia amministrazione ha messo una pietra sul piano che definisce il nuovo centro. Ma la sindaca Sereni ha voglia di attualizzare il progetto e prova a sondare le volontà dei proprietari dei terreni.
Quanto avranno voglia di andarle incontro? "Stiamo lavorando in maniera trasparente – ha detto – ho chiesto disponibilità a essere trasparenti. C’è un gruppo di lavoro con i tecnici comunali; i proprietari sono vincolati tra sé per le opere di urbanizzazione. Per questo è più facile poter dialogare". Cosa c’è da rivedere? "Occorre alzare il livello di questo progetto – ha aggiunto la sindaca – fare il punto sulle funzioni. Per il momento sto avendo risposte positive. E’ chiaro che in presenza di convenzioni, occorre essere trasparenti e attenti. Ma con la ripartenza dei lavori puntiamo a incidere anche su questo lato".
Il progetto del nuovo centro è rimasto fermo a lungo, prima per la necessità di mettere in sicurezza il Vingone dalle piene duecentennali con interventi di ingegneria idraulica, poi le mille problematiche legate al fallimento della società che avrebbe dovuto gestire la maggior parte dei terreni, fino alla soluzione dei giorni scorsi con il piano di ricomposizione fondiaria approvato dalla vecchia giunta e la convenzione siglata dalla nuova. Il piano del nuovo centro prevede 87.000 metri quadrati di superficie edificabile. E’ figlio di una pianificazione anni ’90, quando l’obiettivo era quello di inserire funzioni per spezzare la fama di dormitorio che Scandicci aveva in quegli anni.
Questa la suddivisione per tipologie limata negli anni fino all’approvazione definitiva: residenza 31.400 mq; attività direzionali o terziarie (e relativi spazi di corredo) 36.000 mq; commercio al dettaglio (esercizi di vicinato, medie strutture di vendita) / esercizi di somministrazione di alimenti e bevande al pubblico: 7.900 mq; strutture turistico-ricettive: 11.700 mq. E se per le abitazioni, non ci dovrebbero essere problemi, una preoccupazione non da poco, stante la crisi industriale in corso nel comparto della moda, è data dall’enorme quantitativo di volumi da destinare al direzionale. Il primo passo sarà la grande area verde da 70mila mq che sarà realizzata accanto a quella dell’Acciaiolo. Per la sindaca Sereni è una priorità tanto da voler metterci mano anche prima delle strutture.
Fabrizio Morviducci